UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n. 4/1 2011

Le tante iniziative promosse a livello diocesano per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio) e per la Giornata per l’approfondimento della conoscenza del popolo ebraico (17 gennaio) testimoniano la straordinaria vitalità del dialogo ecumenico in Italia, che ha assunto una molteplicità di forme, soprattutto in questi ultimi anni, in conseguenza della nascita di tante comunità cristiane che hanno arricchito il tradizionale universo del cristianesimo in Italia.
11 Febbraio 2011
Una straordinaria vitalità
 
 Le tante iniziative promosse a livello diocesano per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio) e per la Giornata per l’approfondimento della conoscenza del popolo ebraico (17 gennaio) testimoniano la straordinaria vitalità del dialogo ecumenico in Italia, che ha assunto una molteplicità di forme, soprattutto in questi ultimi anni, in conseguenza della nascita di tante comunità cristiane che hanno arricchito il tradizionale universo del cristianesimo in Italia. Proprio la nascita di queste nuove comunità, spesso formatesi a causa dei flussi migratori che hanno coinvolto anche l’Italia, ha determinato una situazione completamente nuova nella quale l’accoglienza dell’altro si è accompagnata al desiderio di conoscere le tradizioni cristiane delle quali si facevano portatori oppure alle quali semplicemente si richiamavano le nuove comunità; in questi anni si è così assistito da una parte alla individuazione, talvolta non facile e non immediata, di un luogo di culto per queste nuove comunità e al tempo stesso del proliferarsi di occasioni e momenti di conoscenza e di condivisione spirituale. Di questo gioioso cammino ecumenico, nel quale non sono mancate e non mancano le paure, la Settimana di preghiera continua a essere una tappa privilegiata ma non la sola; infatti in molte realtà locali essa si inserisce in un cammino ecumenico che segna la quotidianità dell’esperienza dei cristiani  nella ricerca della piena e visibile comunione grazie al moltiplicarsi dei momenti di incontro e di confronto. Per condividere l’ampio panorama delle iniziative diocesane per la Settimana di preghiera e per la Giornata per l’ebrasimo, senza appesantire eccessivamente il presente numero di Veritas in caritate, si è pensato a due supplementi, qui in allegato (SPUC2011 e Giornataperl’ebraismo2011), che raccolgono le tante notizie che molti hanno inviato alla redazione di Veritas in caritate per condividere le speranze e le gioie di questa stagione del dialogo ecumenico in Italia. Nella Rassegna Stampa sono stati invece ripubblicati una serie di articoli che presentano lo stato del dialogo ecumenico a livello universale e altri di cronaca/presentazione di alcune iniziative italiane, mentre nella sezione Documentazione sono presenti i principali interventi di papa Benedetto XVI sul dialogo ecumenico nel mese di gennaio, oltre a alcuni di vescovi italiani per la Settimana di preghiera; tra questi pare importante ricordare il testo del cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia, a commento della recente esortazione post-sinodale Verbum Domini, pronunciato dal patriarca in occasione di una giornata di studio per il clero veneziano, che era dedicata alla lettura ecumenica a tre voci (cattolico, evangelico e ortodosso) della Verbum Domini.
 Oltre alla Settimana di preghiera e alla Giornata per l’ebraismo, il mese di gennaio è stato segnato da numerose iniziative a livello nazionale e mondiale; solo per evocarne alcune papa Benedetto XVI ha incontrato una delegazione della Chiesa luterana tedesca il 24 gennaio e poi, il 29,  ha ricevuto in udienza la commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese orientali ortodosse. Nei giorni  23-27 gennaio si è tenuto a La Paz un importante incontro ecumenico internazionale sulla spiritualità cristiana in rapporto al patrimonio religioso di ogni popolo, prima della sua evangelizzazione, promosso dal Consiglio Ecumenico delle Chiese. Il 15 gennaio è stata annunciata l’erezione dell’ordinariato personale di Nostra Signora di Walsingham in Inghilterra e Galles «per quei gruppi di pastori e fedeli anglicani che hanno espresso il loro desiderio di entrare nella piena visibile comunione con la Chiesa Cattolica» secondo quanto stabilito nella costituzione apostolica Anglicanorum coetibus del 4 novembre 2009, ricordando che «la normativa di questa nuova struttura è coerente con l'impegno per il dialogo ecumenico, che continua ad essere una priorità per la Chiesa Cattolica». Molti sono stati poi gli incontri di preghiera per la pace, anche a livello interreligioso, con i quali i cristiani hanno cercato di offrire una risposta alle tensioni e alle violenze che sono esplose, soprattutto nel Mediterraneo. In Italia sono iniziati cicli di incontri sulla spiritualità ecumenica, sul dialogo ebraico-cristiano, sul rapporto tra la Chiesa Cattolica e le altre religioni, come si può leggere nella Agenda Ecumenica.
 Infine mi è particolarmente grato condividere la notizia della nascita dell’Amicizia ebraico-cristiana a Livorno, il 28 gennaio e la contestuale elezione a presidente della dott.essa Daniela Miele, da anni impegnata, a vario livello, nella promozione del dialogo tra cristiani e ebrei per la rimozione di ogni forma di pregiudizio e di discriminazione. La neo-eletta presidente, come la quasi totalità dei sottoscrittori dell’atto di nascita dell’Amicizia ebraico-cristiana di Livorno, erano profondamente legati a mons. Alberto Ablondi, al quale si deve tanto della costruzione di un dialogo fraterno e amicale tra cristiani e ebrei negli ultimi decenni per una sempre migliore conoscenza delle tradizioni ebraiche, tanto che c’è da augurarsi che al patrimonio teologico-pastorale di mons. Ablondi voglia realmente ispirarsi l’opera di questa nuova associazione che si viene a collocare nell’orizzonte della riflessione ebraico-cristiana che, per quanto ricco in Italia, è sempre bisognoso di nuovi contributi.
 Questo numero è stato chiuso il 31 gennaio, nel giorno nel quale la Chiesa Cattolica fa memoria di San Giovanni Bosco, fondatore della famiglia salesiana alla quale apparteneva mons. Vincenzo Savio (1944-2004), che, insieme a un gruppo di pionieri dell’ecumenismo, nell’autunno 1998, aveva pensato a un centro di documentazione per lo studio della memoria storica del dialogo ecumenico e per la promozione dell’informazione sullo stato dell’ecumenismo in Italia; le sue parole e i suoi gesti costituiscono sempre un punto di riferimento non solo nella redazione di Veritas in caritate e in ogni riflessione storico-teologica di chi scrive  quanto piuttosto nella testimonianza quotidiana della dimensione ecumenica della Chiesa e nella Chiesa.
Riccardo Burigana
Venezia, 31 gennaio 2011

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