UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n. 4 11 2011

Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede (Rm 15, 13). Con queste parole si apre il messaggio di Benedetto XVI al patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I in occasione della festa di Sant’Andrea, il 30 novembre, quando questo numero è stato chiuso. Con questo messaggio il papa rinnova la tradizione ecumenica che vede Roma e Costantinopoli in dialogo fraterno proprio nei giorni, nei quali si fa memoria dei Ss. Paolo e Pietro e Sant’Andrea, rilanciando così un dialogo che si deve fondare sulla condivisione della memoria dei martiri cristiani a partire dalla quella degli Apostoli.
6 Dicembre 2011
Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede (Rm 15, 13)
 
Con queste parole si apre il messaggio di Benedetto XVI al patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I in occasione della festa di Sant’Andrea, il 30 novembre, quando questo numero è stato chiuso. Con questo messaggio il papa rinnova la tradizione ecumenica che vede Roma e Costantinopoli in dialogo fraterno proprio nei giorni, nei quali si fa memoria dei Ss. Paolo e Pietro e Sant’Andrea, rilanciando così un dialogo che si deve fondare sulla condivisione della memoria dei martiri cristiani a partire dalla quella degli Apostoli. Naturalmente il dialogo tra Roma e Costantinopoli  e più in generale tra la Chiesa Cattolica e le Chiese ortodosse non si esaurisce in questi incontri, che pure rappresentano una tappa importante, dal momento che in questi ultimi anni questo dialogo ha assunto una molteplicità di forme che hanno favorito convergenze dottrinali, scoperte spirituali e sottolineature polemiche che hanno approfondito, in ogni caso, il cammino verso l’unità visibile della Chiesa. Nel prossimo numero avremo modo di riprendere degli aspetti del dialogo cattolico-ortodosso, proprio per il suo rilievo, soprattutto per l’Italia nella quale sono ormai oltre trecento comunità ortodosse che, senza alcuna eccezione, partecipano attivamente al dialogo ecumenico; in questo numero, sempre nella sezione Documentazione ecumenica, nella quale compare il messaggio di Benedetto XVI, viene proposto un Comunicato di responsabili e rappresentanti delle Chiese ortodosse, riuniti a Mosca, con il quale si offre un ulteriore elemento per la comprensione delle dinamiche che attraversano il mondo ortodosso nella ricerca di forme sempre più visibili di comunione. Sempre sul piano del dialogo cattolico-ortodosso viene ripubblicato, nella sezione Memorie storiche, un articolo di Eleuterio Fortino, la cui scomparsa ha fatto venire meno una delle voci più lucide e appassionate nel dialogo tra Occidente e Oriente; questo articolo, che Fortino pubblicò su «L’Osservatore Romano» durante la Settimana di preghiere per l’unità dei cristiani del 1985, mostra da una parte i passi che sono stati compiuti e dall’altra l’attualità di alcune questioni che sono rimaste oggetto di confronto e di riflessione ecumenica.
 Nella sezione Documentazione ecumenica vengono riprodotti il discorso di Benedetto XVI alla delegazione dell’Israele Religious Council, che costituisce uno dei luoghi privilegiati per il dialogo interreligioso in Terra Santa, e il discorso rivolto dal papa ai membri del Governo, i rappresentanti delle istituzioni della Repubblica, il corpo diplomatico e i rappresentanti delle principali religioni durante il suo viaggio apostolico a Benin, che tanto interesse e entusiasmo ha suscitato anche per la riproposizione di figure esemplari, come quella del cardinale Bernard Gantin (1922-2008), che proprio da vescovo di Cotonou prese parte al concilio Vaticano II. La Documentazione ecumenica comprende anche una riflessione di mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, sull’incontro di Assisi per la pace, una riflessione sul rapporto tra globalizzazione e dialogo interreligioso di Tony Blair e infine il testo di un messaggio interreligioso per la pace delle comunità religiose di Verona.
 Nella sezione Qualche lettura si è pensato, tra l’altro, di ripubblicare la Nota dei curatori al volume Il Mediterraneo e le città, che contiene gli atti del convegno internazionale, promosso dalla Fondazione Giovanni Paolo II, promosso a Firenze nel maggio scorso proprio per favorire una cultura di dialogo tra le città, le regioni e i popoli del Mediterraneo nella consapevolezza che le religioni, in particolare le confessioni cristiane, debbano giocare un ruolo di primo piano nella promozione di un dialogo che conduca al superamento delle violenze e delle giustizie per una pace fondata sul pieno rispetto dei valori umani.
 L’ampio elenco di informazioni nella Agenda Ecumenica su convegni, incontri e momenti di preghiere testimoniano la vivacità del dialogo ecumenico in Italia, soprattutto nella ricerca di forme nuove di formazione al dialogo ecumenico in ambito locale, come indicano i cicli di incontri, talvolta legati alla lettura e al commento interconfessionale della Scrittura, che rappresenta una fonte privilegiata per il dialogo ecumenico; sempre nell’ambito della formazione vanno collocate le tante inizative relative alla promozione di una sempre migliore conoscenza del concilio Vaticano II, dalle sue vicende storiche, ai documenti promulgati, ai primi passi della sua recezione fino al dibattito contemporaneo sulla ermeneutica del Vaticano II e la sua attualità. Sempre nell’Agenda Ecumenica compaiono anche le prime notizie sui programmi per la Giornata per l’approfondimento della conoscenza del popolo ebraico (17 gennaio) e della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio),  che quest’anno offrono alla comune riflessione la Sesta parola «Non uccidere» (Esodo, 20,13) e il passo neotestamentario  «Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo, nostro Signore» (cf. I Corinzi 15,51-58). Oltre che ricordare che i sussidi per entrambi i momenti di riflessione ecumenica si possono richiedere all’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della CEI e alla Società Biblica in Italia, vorrei informarvi che fin dal prossimo numero di dicembre, che vi sarà spedito prima di Natale, «Veritas in caritate» darà ampio spazio ai programmi e alle presentazioni delle iniziative diocesane per i giorni di gennaio nei quali i cristiani sono chiamati, con maggiore forza, a pensare allo scandalo della divisione e alle gioie e alle speranze per la costruzione dell’unità visibile della Chiesa.
 
Riccardo Burigana
Venezia,  30 novembre 2011
 

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