UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n.1/ 2013

Carissimi fratelli, Con queste parole Benedetto XVI ha iniziato il discorso ai cardinali, riuniti intorno a lui, l’11 febbraio, con il quale ha comunicato loro la sua decisione di «rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro.
1 Gennaio 2013
Carissimi fratelli»
Con queste parole Benedetto XVI ha iniziato il discorso ai cardinali, riuniti intorno a lui, l’11 febbraio, con il quale ha comunicato loro la sua decisione di «rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro»: si tratta di una decisione che è stata letta e commentata, in mille e mille modi in queste ore, e che sarà ancora, sicuramente, oggetto di riflessione per le sue implicazioni ecclesiologiche, anche in relazione alla recezione del Concilio Vaticano II. La rivista elettronica mensile «Veritas in caritate», che vuole essere uno strumento per favorire l’informazione e la condivisione dei tanti passi compiuti in Italia sul cammino verso l’unità visibile della Chiesa, si augura che ci possano essere, presto, occasioni nel quale approfondire il significato del gesto di Benedetto XVI per la vita della Chiesa, anche nella prospettiva di un ulteriore sviluppo del dialogo ecumenico; tra i tanti aspetti, sui quali meriterebbe riflettere, non si può non tenere conto che questa decisione tocca l’esercizio del ministero petrino, che da anni costituisce uno dei nodi centrali del dibattito ecumenico. In questa pagina, qui di segutio, si può leggere il testo originale del discorso di papa Benedetto XVI: nella sezione Per una rassegna stampa per l’ecumenismo è stato riprodotto l’editoriale del direttore del «L’Osservatore Romano», comparso nel quotidiano della Santa Sede, il giorno stesso della decisione di Benedetto XVI; le parole del direttore possono aiutare a comprendere la decisione del pontefice nella luce della fede e della missione della Chiesa, della quale papa Ratzinger è sempre stato «umile» testimone.
 Proprio per l’assoluto rilievo di questo atto di Benedetto XVI per la Chiesa, per il movimento ecumenico e per il mondo si è così deciso di riaprire il presente numero, che era stato chiuso alla fine di gennaio e stava per essere spedito; in questo numero ampio spazio era stato dedicato agli incontri pubblici, alle preghiere ecumeniche, alle celebrazioni eucaristiche per l’unità della Chiesa, che hanno animato la Giornata per l’approfondimento della conoscenza del popolo ebraico e la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Queste iniziative manifestano una straordinaria ricchezza spirituale nel dialogo ecumenico in Italia che si è venuto ormai radicando in tante comunità locali in questi ultimi anni. Nella sezione Memorie storiche viene riportato un testo di mons. Alberto Ablondi, redatto nel 1973 proprio per la Settimana di preghiera, con il quale l’allora vescovo di Livorno indicava l’importanza non solo di celebrare un momento forte, durante l’anno liturgico, ma di vivere ogni giorno la vocazione ecumenica che deve guidare i cristiani nella missione loro affidata, cioè l’annuncio e la testimonianza dell’evangelo. Nella sezione Documentazione ecumenica si può leggere, tra l’altro, l’omelia di papa Benedetto XVI in occasione della celebrazione dei vespri, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, il 25 gennaio per la conclusione della Settimana di preghiera; quest’anno la celebrazione si è inserita nel cammino che ha segnato profondamente l’Anno della Fede nella riscoperta delle ricchezze del Vaticano II e della sua recezione; tra queste ricchezze un posto particolare è occupato dalla redazione e dalla pubblicazione del Codice di Diritto Canonico, come ha ricordato il cardinale Francesco Coccopalmerio, nella presentazione alla giornata di studio Il Codice: una riforma voluta e richiesta dal Concilio, presentazione che si può leggere nella sezione dedicata al Vaticano II.
 Nel mese di marzo i cardinali saranno chiamati a eleggere il successore di Benedetto XVI, che lascerà il ministero petrino, giovedì 28 febbraio 2013, alle ore 20.00: sono giorni, anche e soprattutto per il calendario liturgico di preghiera e di silenzio, che quest’anno si arricchiscono di un significato nuovo e profondo che i cristiani possono comprendere, affidandosi all’amore misericordioso di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo che dona la fede per annunciare la vita nella luce che illumina il mondo.
Riccardo Burigana
Venezia, 12 febbraio 2013
 

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