UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n.4/ 2013

"Se noi vogliamo andare sulla strada della mondanità, negoziando con il mondo – come volevano fare i Maccabei, che erano tentati in quel tempo – mai avremo la consolazione del Signore. E se noi cerchiamo soltanto la consolazione, sarà una consolazione superficiale, non quella del Signore, sarà una consolazione umana. La Chiesa va sempre tra la Croce e la Risurrezione, tra le persecuzioni e le consolazioni del Signore. E questo è il cammino: chi va per questa strada non si sbaglia": queste parole costituiscono uno dei passaggi più forti dell’omelia di Papa Francesco in occasione della concelebrazione con i cardinali romani, il 23 aprile, per la festa di San Giorgio.
3 Maggio 2013
La Chiesa va sempre tra la Croce e la Risurrezione
 
«Se noi vogliamo andare sulla strada della mondanità, negoziando con il mondo – come volevano fare i Maccabei, che erano tentati in quel tempo – mai avremo la consolazione del Signore. E se noi cerchiamo soltanto la consolazione, sarà una consolazione superficiale, non quella del Signore, sarà una consolazione umana. La Chiesa va sempre tra la Croce e la Risurrezione, tra le persecuzioni e le consolazioni del Signore. E questo è il cammino: chi va per questa strada non si sbaglia»: queste parole costituiscono uno dei passaggi più forti dell’omelia di Papa Francesco in occasione della concelebrazione con i cardinali romani, il 23 aprile, per la festa di San Giorgio. Il testo integrale di questa omelia si può trovare nella sezione Documentazione ecumenica così da proseguire una riflessione sulla quotidianità dell’impegno dei cristiani per la costruzione della piena comunione; nell’omelia il papa è tornato a porre l’accento sulla dimensione missionaria della Chiesa. Il rapporto tra missione e unità ha costituito, e costitusce tutt’ora, una degli elementi centrali del dialogo ecumenico che è chiamato a confrontarsi e a crescere proprio nella fedeltà alla missione affidata da Cristo alla Chiesa, cioè l’annuncio del vangelo al mondo. Nella sezione Documentazione ecumenica si può trovare il discorso che papa Francesco per l’udienza alla Pontificia Commissione Biblica; in questo intervento il papa propone una lettura della costituzione Dei Verbum  come fonte privilegiata nella riflessione sulla centralità della Sacra Scrittura. Il continuo richiamo, talvolta esplicito, più spesso implicito, al Concilio Vaticano II, è un filo rosso che percorre gli interventi di papa Francesco che tanto interesse hanno suscitato non solo all’interno della Chiesa. Sull’importanza della conoscenza del Vaticano II, sulla quale anche papa Benedetto XVI aveva insistito molto, si collocano i due testi presenti nella sezione sul concilio: il primo (Un concilio ancora in cammino) è del card. Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, e il secondo (Quei duecento che gettarono un ponte sull’Oriente cristiano) è del card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali; entrambi mostrano quanto debba essere fatto per favorire una sempre migliore comprensione delle tante ricchezze del Vaticano II.
Nell’Agenda si possono leggere le notizie dei molti incontri ecumenici di queste settimane e dell’immediato futuro; tra questi ultimi va segnalata l’organizzazione della seconda tappa del Corso di base di formazione ecumenica da parte della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale della Toscana. Questa seconda tappa si svolgerà da giovedì 18 a sabato 20 luglio, sempre a La Verna, e avrà come tema Le Chiese Orientali; è stato chiesto al professor Enrico Morini, diacono della Chiesa di Bologna, e a mons. Andrea Palmieri, sottosegretario del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, di presentare questo tema ai partecipanti. Il corso, che anche quest’anno è coordinato da don Mauro Lucchesi, è aperto a tutti e prevede anche delle testimonianze sull’ecumenismo quotidiano e un incontro con la comunità monastica di Camaldoli. Il programma del corso sarà presente nel prossimo numero di «Veritas in caritate». Al fine del mese di luglio si aprirà la Sessione estiva del SAE, Condividere e annunciare la Parola: la Sesione, giunta alla sua 50a edizione, si svolge a Paderno del Grappa, mentre per il prossimo anno è già stato annunciato il desiderio di tenerla a Napoli.
 In questo numero sono state poi introdotte due novità, sulle quali speriamo di ricevere osservazioni e commenti così da valutare insieme come proseguire su questa strada per una maggiore informazione e per una nuova spiritualità ecumenica; infatti nella sezione Per una rassegna stampa viene proposto un elenco degli articoli di carattere ecumenico e interreligioso su L’Osservatore Romano nel mese di aprile. Si è poi pensato di aprire una nuova sezione Spiritualità ecumenica nella quale proporre dei testi dall’universo cristiano per favorire non solo la conoscenza della plularità delle tradizioni cristiane ma la scoperta di quanto il patrimonio spirituale possa aiutare i cristiani a superare le divisioni che ancora impediscono di annunciare e di vivere il vangelo uniti.
 Infine nella sezione Memorie Storiche è stato ripubblicato un testo di mons. Luigi Sartori, del quale tra pochi giorni ricorrerà l’anniversario del suo ritorno alla Casa del Padre. Si tratta di un intervento tenuto da mons. Sartori al convegno dei delegati diocesani per l’ecumenismo, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana, su Riconciliazione cristiana e formazione ecumenica in Italia oggi; il testo di Sartori affronta il tema della formazione ecumenica e conserva la sua brillante attualità anche a distanza di quasi trent’anni dalla sua redazione.
  Questo numero è stato chiuso, a pochi giorni dalla celebrazione della Pasquae per i fratelli ortodossi; nel formulare gli auguri più fraterni, carichi di gioia per i passi ecumenici compiuti in questi ultimi per una sempre migliore conoscenza dell’altro come passo fondamentale e irrinunciabile per la costruzione dell’unità visibile della Chiesa, si vuole anche esprimere la speranza, che si possa, presto, giungere a celebrare tutti insieme, lo stesso giorno, la gloriosa Resurrezione di Cristo. Si tratta di una speranza che in tanti, in tante occasioni, hanno indicato come una prospettiva da realizzare quale segno di unità: a oltre un secolo dalla Conferenza missionaria di Edimburgo, a cinquant’anni dall’apertura del Concilio Vaticano II e a quasi 25 anni dalla Caduta del Muro di Berlino, i cristiani devono interrogarsi su come manifestare, con segni concreti, come la celebrazione della Pasqua in uno stesso giorno,  i passi compiuti per la rimozione dello scandalo della divisione e del silenzio.
 
Riccardo Burigana

ALLEGATI