UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n.7/ 2013

L’unità della Chiesa, nel tempo e nello spazio, è collegata all’unità della fede: “Un solo corpo e un solo spirito […] una sola fede” (Ef 4, 4-5). Oggi può sembrare realizzabile un’unione degli uomini in un impegno comune, nel volersi bene, nel condividere una stessa sorte, in una meta comune. Ma ci risulta molto difficile concepire un’unità nella stessa verità. Ci sembra che un’unione del genere si opponga alla libertà del pensiero e all’autonomia del soggetto.
29 Luglio 2013
«Unità della fede»
«L’unità della Chiesa, nel tempo e nello spazio, è collegata all’unità della fede: “Un solo corpo e un solo spirito […] una sola fede” (Ef 4, 4-5). Oggi può sembrare realizzabile un’unione degli uomini in un impegno comune, nel volersi bene, nel condividere una stessa sorte, in una meta comune. Ma ci risulta molto difficile concepire un’unità nella stessa verità. Ci sembra che un’unione del genere si opponga alla libertà del pensiero e all’autonomia del soggetto. L’esperienza dell’amore ci dice invece che proprio nell’amore è possibile avere una visione comune, che in esso impariamo a vedere la realtà con gli occhi dell’altro, e che ciò non ci impoverisce, ma arricchisce il nostro sguardo.»: questa citazione è tratta dalla lettera enciclica Lumen fidei, che papa Francesco ha firmato il 29 giugno e che è stata presentata il 5 luglio. L’enciclica, annunciata da qualche settimana, testimonia il momento storico che sta vivendo la Chiesa Cattolica con le dimissioni di Benedetto XVI e l’elezione di papa Francesco, dal momento che è il risultato di un lavoro a quattro mani sulla fede in rapporto alla natura, alla vita e alla missione della Chiesa. Non è questa la sede per affrontare una lettura analitica dell’encilica, che rappresenta una fonte privilegiata per la comprensione di cosa papa Francesco abbia a cuore, tanto più se la collochiamo nell’orizzonte dei gesti e delle parole che hanno caratterizzato questi primi mesi di papa Francesco anche per quanto riguarda la sua attenzione alla costruzione dell’unità dei cristiani, che va vissuta nella quotidiana esperienza della fede in Cristo, luce delle genti. Dell’encilica viene riportata una lunga citazione nella sezione Sul Concilio Vaticano II, proprio per mettere in evidenza la centralità che papa Francesco attribuisce alla conoscenza di questo momento tanto fecondo per la Chiesa, che è stata la celebrazione del Vaticano II. Nella sezione di Documentazione Ecumenica si possono leggere due testi di papa Francesco: il primo è l’omelia a Lampedusa e il secondo l’omelia al Santuario mariano di Aparecida in Brasile; si tratta di due testi che affrontano la dimensione ecumenica della missione della Chiesa: le Chiese e le comunità ecclesiali sono impegnate a testimoniare l’accoglienza dell’altro e l’attenzione ai giovani per rendere sempre più efficare l’annnuncio evangelico. Per una migliore comprensione di questi due testi, nella  sezione Per una rassegna stampa sono stati riprodotti gli editoriali che il direttore de «L’Osservatore Romano», Giovanni Maria Vian, ha dedicato alla visita a Lampedusa e all’arrivo a Rio de Janeiro, mentre nella  Documentazione Ecumenica si possono leggere due lettere di mons. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, e un testo di mons. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, vice-presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
        Il mese di luglio è stato segnato anche da alcuni incontri ecumenici a livello internazionale, che hanno mostrato le difficoltà e le speranze che alimentano il presente del dialogo ecumenico; tra questi incontri va ricordata la XIV Assemblea generale della Conferenza delle Chiese Europee (KEK) che si è tenuta a Budapest dal 3 all’8 luglio. L’Assemblea, che si è conclusa con l’approvazione di nuova Costituzione della KEK, è stata un momento di vivo confronto su come tanti cristiani in Europa pensano al dialogo ecumenico in rapporto alla vita delle singole comunità locali e di fronte alle istituzioni europee e nazionali; proprio per questo non sono mancanti momenti di tensioni e scelte sofferte, come testimoniano l’esito di alcune votazioni, ma da Budapest la KEK riparte con maggiore forza per proseguire la strada del dialogo non solo in Europa.
        Per quanto riguarda le iniziative ecumeniche in Italia si sono tenuti vari  corsi di formazione in ecumenismo; si tratta di corsi di livelli diversi, per finalità, per temi e per soggetti coinvolti: questi corsi condividono l’idea, che si debbano trovare delle forme per favorire una sempre migliore comprensione della complessità della presente realtà interconfessionale e interreligiosa in Italia e della conoscenza di quanto i cristiani hanno fatto e stanno facendo per rimuovere lo scandalo della divisione. Tra le iniziative ecumeniche si deve segnalare il pellegrinaggio, compiuto da un gruppo di cristiani e ebrei italiani, in Terra Santa; il pellegrinaggio è stata anche l’occasione di rendere omaggio alla figura del cardinale Carlo Maria Martini per la sua testimonianza a favore del dialogo tra cristiani e tra cristiani e ebrei. Su questo pellegrinaggio, nella sezione Per una rassegna stampa, si può leggere una appassionata cronaca di Cristina Gambardella. Anche in questo numero viene riprodotto il messaggio della Conferenza Episcpale Italiana per prossima giornata per la Salvaguardia del creato; nella Agenda si può leggere il programma di come a Bologna verrà celebrata, ecumenicamente, questa giornata.
        Infine nella sezione Qualche lettura è stata pubblicata l’introduzione al primo numero del 2013 della rivista «Colloquia Mediterranea», edita dalla Fondazione Giovanni Paolo II. La Fondazione, presieduta da mons. Luciano Giovannetti, vescovo emerito di Fiesole, rinnova così il suo impegno a favorire occasioni di dialogo, fondate sulla conoscenza dell’altro per comprendere meglio le sue ricchezze.
        Questo numero è stato chiuso alla vigilia dell’apertura della Sessione di formazione del SAE: della sessione avremo modo di riparlare, a Maria Vingiani, della quale si può leggere un intervento per la Sessione del SAE del 1968, va un grazie particolare per quanto ha saputo seminare, in tanti e tanti anni, per l’ecumenismo in Italia.
 
Riccardo Burigana
Venezia, 28 luglio 2013

ALLEGATI