UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n.5/2014

«Il compito di prepararci» - «Ben consapevoli che tale unità si manifesta nell’amore di Dio e nell’amore del prossimo, aneliamo al giorno in cui finalmente parteciperemo insieme al banchetto eucaristico. Come cristiani, ci spetta il compito di prepararci a ricevere questo dono della comunione eucaristica»
5 Giugno 2014

«Il compito di prepararci»
«Ben consapevoli che tale unità si manifesta nell’amore di Dio e nell’amore del prossimo, aneliamo al giorno in cui finalmente parteciperemo insieme al banchetto eucaristico. Come cristiani, ci spetta il compito di prepararci a ricevere questo dono della comunione eucaristica»: questo è uno dei passaggi più significativi della Dichiarazione Comune, sottoscritta da papa Francesco e dal patriarca Bartolomeo, a Gerusalemme, prima delle celebrazione ecumenica nella Basilica del Santo Sepolcro; con questa Dichiarazione papa Francesco e il patriarca Bartolomeo hanno voluto riaffermare non solo l’importanza della costruzione dell’unità visibile della Chiesa per rendere sempre più efficace missione dell’annuncio dell’evangelo nel mondo, ma soprattutto l’impegno quotidiano di tutti i cristiani a superare le divisioni per vivere nella comunione così come indicato da Gesù Cristo che aveva chiesto agli apostoli di «essere uno». La Dichiarazione è stata firmata al termine di un incontro privato tra papa Francesco e il patriarca Bartolomeo, che hanno voluto poi vivere un momento pubblico, nella celebrazione ecumenica al Santo Sepolcro, dove entrambi hanno sottolineato l’attualità del dialogo ecumenico e le sue profonde radici, rivolgendo un invito a tutti i cristiani, molti dei quali erano rappresentati nella Basilica del Santo Sepolcro, dai capi delle comunità cristiane presenti in Terra Santa, per andare oltre le divisioni così da promuovere una cultura del dialogo e dell’accoglienza, fondata sulla condivisione del sangue dei martiri cristiani. Nelle parole e nei gesti che hanno scandito questa celebrazione ecumenica, forte e continuo è stato il richiamo all’incontro tra Paolo VI e il patriarca Atenagora, nel gennaio 1964, con il quale si chiuse una stagione dei rapporti tra Roma e Costantinopoli, aprendo una nuova fase che ha dato frutti e speranze; nel richiamare quell’incontro si è voluto mettere in evidenza quanto giù unisce i cristiani e quanto ancora deve essere fatto per vivere nella piena e visibile comunione, dopo i passi compiuti  grazie a quell’abbraccio tra il pontefice e il patriarca che fece scoprire una fraternità ecumenica in nome di Cristo.  Nella sezione Memorie storiche si può leggere il discorso pronunciato da Paolo VI al suo ritorno a Roma, al collegio cardinalizio, nel quale papa Montini traccia un primo bilancio del suo pellegrinaggio in Terra Santa, offrendo delle indicazioni sul cammino da compiere, in un momento in cui il Concilio Vaticano II è ancora in pieno svolgimento; questo testo aiuta a comprendere quanto Paolo VI avesse a cuore il dialogo ecumenico in un orizzonte di rinnovamento della Chiesa.
 La firma della Dichiarazione comune e la celebrazione ecumenica del Santo Sepolcro sono stati i momenti più forti del pellegrinaggio di papa Francesco in Terra Santa che pure ha vissuto di incontri e di gesti particolarmente significativi, come l’invito di papa Francesco a Abu Mazen, presidente dell’Autorità Palestinese, e a Shimon Perese, presidente di Israele, a recarsi in Vaticano per un colloquio per la pace; l’appello è stato accolto positivamente sollevando nuove speranze per la costruzione della pace, che è stato un altro temi centrali del pellegrinaggio di papa Francesco, che, come ha fatto tante altre volte in questi mesi, ha chiesto dei gesti concreti per la riconciliazione tra i popoli e la fine di ogni forma di violenza, con un pensiero del tutto particolare alla situazione siriana.  Nella sezione Documentazione Ecumenica si possono leggere la Dichiarazione comune, le «parole» di papa Francesco e del patriarca Bartolomeo nella celebrazione ecumenica del Santo Sepolcro e la riflessione di papa Francesco nell’udienza del mercoledì dopo la conclusione del suo pellegrinaggio, nella quale egli è tornato sui giorni passati in Terra Santa, ponendo ancora una volta l’accento sull’importanza della preghiera con la quale i cristiani devono alimentare  e sostenere ogni azione per l’unità della Chiesa e per la pace nel mondo. Sempre nella Documentazione Ecumenica si possono leggere anche altri interventi di papa Francesco per l’ecumenismo delle scorse settimane: la lettera a Sua Santità Tawadros II a di Alessandria e Patriarca della Sede di San Marco per il primo anniversario del loro incontro del 13 maggio 2013, il discorso a Sua Santità Karekin II, Patriarca Supremo e Catholicos di tutti gli Armeni, in occasione dell’udienza della delegazione della Chiesa armena dell’8 maggio 2014, l’omelia per la celebrazione eucaristica per la canonizzazione dei beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II del 27 aprile 2014 e il discorso alla 66a Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana del 19 maggio 2014; questi ultimi due testi affrontano il tema dell’unità in senso lato e costituiscono due preziose fonti per comprendere il cammino quotidiano che i cristiani sono chiamati a compiere per superare le divisioni, testimoniando il dono dell’unità di fronte a un mondo lacerato. Sempre nella Documentazione Ecumenica  si può trovare un messaggio di papa Francesco per il 50° anniversario dell’istitutizione dell’organismo per il dialogo interreligioso, l’odierno Pontificio Consiglio, presieduto dal cardinale Jean-Louis Tauran; l’organismo, voluto da Paolo VI anche sull’onda della celebrazione del Vaticano II, ma precedente alla promulgazione della dichiarazione Nostra aetate sulle religioni non-cristiane, svolge un ruolo di primo piano nella promozione di un dialogo tra la Chiesa Cattolica e le altre religioni contro ogni forma di violenza per una migliore conoscenza reciproca e per la difesa della libertà religiosa.
 Accanto a questa ampia raccolta di testi si possono leggere nell’Agenda le notizie sulle molte iniziative ecumeniche che hanno animato il dialogo ecumenico in Italia nel mese di maggio, con una particolare attenzione per gli incontri a commento della Pasqua e in vista della celebrazione della Pentecoste.
 Questo numero è stato chiuso il 30 maggio, nel giorno nel quale è nata la Associazione Italiana di Docenti di Ecumenismo (AIDEcu); l’assemblea costituitiva dell’Associazione si è tenuta a Firenze, presso l’Istituto Avventista di Cultura Biblica Villa Aurora, con la partecipazione di 19 docenti, mentre altrettanti avevano espresso, con una delega, il loro sostegno all’Associazione, che vuole essere un luogo dove riflettere, con libertà e franchezza, su come vivere, ricercare e insegnare l’unità della Chiesa; nel prossimo numero daremo notizie più dettagliate sulle finalità e sulla struttura dell’AIDEcu.
Riccardo Burigana

 

 

 

 

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