UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate 9/11 (2016)

«L’unità dei cristiani è un’esigenza essenziale della nostra fede. ….
15 Dicembre 2016

«L’unità dei cristiani è un’esigenza essenziale della nostra fede. …. l’unità non è il frutto dei nostri sforzi umani o il prodotto costruito da diplomazie ecclesiastiche, ma è un dono che viene dall’alto…. l’unità si fa camminando… , l’unità non è uniformità… l’unità non è assorbimento. L’unità dei cristiani non comporta un ecumenismo “in retromarcia”, per cui qualcuno dovrebbe rinnegare la propria storia di fede; e neppure tollera il proselitismo, che anzi è un veleno per il cammino ecumenico. Prima di vedere ciò che ci separa, occorre percepire anche in modo esistenziale la ricchezza di ciò che ci accumuna, come la Sacra Scrittura e le grandi professioni di fede dei primi Concili ecumenici. Così facendo, noi cristiani possiamo riconoscerci come fratelli e sorelle che credono nell’unico Signore e Salvatore Gesù Cristo, impegnati insieme a cercare il modo di obbedire oggi alla Parola di Dio che ci vuole uniti. L’ecumenismo è vero quando si è capaci di spostare l’attenzione da sé stessi, dalle proprie argomentazioni e formulazioni, alla Parola di Dio che esige di essere ascoltata, accolta e testimoniata nel mondo»: queste sono alcune delle parole che papa Francesco ha rivolto ai partecipanti alla Sessione plenaria del Pontificio Consiglio per la promozione per l’unità dei cristiani, il 10 novembre; questo discorso rappresenta una sintesi molto chiara di cosa è l’ecumenismo per la Chiesa Cattolica, alla luce del magistero e delle tradizioni per la costruzione dell’unità visibile della Chiesa; si tratta di una riflessione nella quale il pontefice si è voluto soffermare anche su cosa non può e non deve essere considerato ecumenismo, anche se viene usato questo termine da parte di coloro che non comprendono appieno la natura, le finalità e il contenuto dell’ecumenismo. Questo discorso assume un significato del tutto particolare anche perché è stato pronunciato a pochi giorni dalla storica preghiera ecumenica di Lund, del 31 ottobre, quando papa Francesco e il vescovo Younan Munib, presidente della Federazione Mondiale Luterana, hanno iniziato le commemorazioni per il 500° anniversario dell’inizio della Riforma: a Lund erano state tante le parole e i gesti con le quali cattolici e luterani hanno voluto rinnovare la scelta di vivere l’unità nella diversità delle tradizioni cristiane nel rispetto delle proprie identità. A pochi giorni da questa storica preghiera ecumenica, che tanti commenti ha sollevato dentro e fuori delle Chiese, per le prospettive che ha aperto che hanno sollevato gioia, speranze e paure tra i cristiani, papa Francesco è vouto così tornare su cosa è e cosa deve essere per la Chiesa Cattolica l’ecumenismo che è un cammino per il quale rendere grazie al Signore chiedendo a Lui un aiuto continuo con la preghiera quotidiana, dal momento che, per quanto i cristiani possano trovare soluzioni alle questioni che ancora li dividono, si deve sempre ricordare che i tempi e i modi della costruzione dell’unità visibile della Chiesa sono nelle mani di Dio. In questa direzione, cioè un invito a fare insieme tutto quello che si può fare per testimoniare insieme Cristo e a proseguire la riflessione teologica in campo ecumenico, si collocano anche due recenti interventi di papa Francesco: il discorso per l’udienza con Mar Gewargis III, catholicos della Chiesa Assira dell'Oriente (17 novembre 2016) e il messaggio al patriarca ecumenica Bartolomeo in occasione della festività di Sant’Andrea (30 novembre 2016); questi due testi, insieme agli altri interventi di papa Francesco per la promozione del dialogo interreligioso, si possono leggere nella Documentazione Ecumenica, dove è stato anche riprodotta la presentazione di don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo intereligioso della CEI, al sussidio per la XXXVIII Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra Cattolici ed Ebrei, che per il 2017 suggeriscono di approfondire il Libro di Rut una volta concluso il percorso che li ha condotti a commentare insieme le Dieci Parole; sempre nella Documentazione Ecumenica si può leggere la lettera di presentazione della traduzione italiana del sussidio per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani del 2017, che ha come tema L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione (cfr 2 Cor 5,14-20); anche per il prossimo anno questa lettera di presentazione porta la firma della Conferenza Episcopale Italiana (mons. Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione episcopale per l’Ecumenismo), della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (il pastore Luca Negro, presidente della Federazione) e del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli (il metropolita Gennadios Zervos, arcivescovo Ortodosso d‘Italia e Malta ed Esarca per l‘Europa Meridionale), come segno tangibile di una fraternità ecumenica che deve crescere nella condivisione della preghiera.
Nei giorni 16-18 novembre, a Trento, si è tenuto il Convegno di Studio sulle relazioni tra la Chiesa Cattolica e le Chiese nate dalla Riforma in preparazione al 5° centenario dell’avvio della Riforma Luterana (1517-2017) promosso da Conferenza Episcopale Italiana, in collaborazione con la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia. Il convegno, che si è aperto con un ricordo di Marianita Montresor da parte di don Cristiano Bettega, è stata un’occasione per riflettere sul valore della Riforma nella storia del cristianesimo in Italia e sul suo significato per l’oggi delle Chiese impegnate nell’annuncio della Parola di Dio, anche con la costuzione di una cultura dell’accoglienza nei confronti non solo di coloro che arrivano in Italia in cerca di una speranza per il domani ma anche di coloro che vivono nel terrore della guerra e della violenza in tante paesi del mondo. Nel convegno, dove non sono mancati momenti di preghiera ecumenica, sono state anche avanzate delle proposte per vivere il 2017 in uno spirito di riconciliazione che favorisca anche la creazione di luoghi e di momenti dove testimoniare quanto forte sia il desiderio dei cristiani italiani di proseguire un cammino ecumenico che deve confrontarsi con una situazione religiosa del tutto nuovo per la storia dell’Italia. Del convegno di Trento si possono già leggere degli interventi nella pagina web dell’UNEDI, mentre nella Per una rassegna stampa sull’ecumenismo si può trovare una cronaca di Chiara Biagioni.
Tra le molte le iniziative ecumeniche di queste settimane va ricordata la visita del Patriarca Bartolomeo in Puglia dei primi giorni di dicembre della quale avremo modo di parlare nel prossimo numero di «Veritas in caritate» che sarà inviato nell’imminenza del Natale.
«Nella notte tra il 14 e il 15 novembre è tornata tra le braccia del Signore Marianita Montresor, donna coraggiosa e forte come poche altre persone che io abbia incontrato»: così la predicatrice Erica Sfredda inizia il suo ricordo di Marianita Montresor, pubblicato su «Riforma». Marianita Montresor è stata una limpida testimone dell’unità della Chiesa, che ha contributo a vivere in tanti luoghi e in tanti momenti: del SAE, fino a poche settimane fa, è stata «anche» presidente: «anche» nel senso che lei ha vissuto il suo impegno nel SAE da sempre, nella quotidianità della ricerca di una presenza sempre più viva e di un radicamento sempre più forte della dimensione ecumenica della testimonianza della fede in Cristo, Salvatore delle genti. Con la speranza che ci possa essere presto un’occasione nella quale cominciare a riflettere sui tanti doni che Marianita ha condiviso con tutti coloro che hanno avuto la gioia di incontrarla, in questo numero di «Veritas in caritate» viene pubblicato, nella Per una rassegna stampa sull’ecumenismo, un breve testo di Ennio Dal Farra, membro del SAE da tanti anni, che ne ricorda la disponibilità e la profondità con le quali Marianita ha vissuto la sua fede in Cristo, nella quale un posto del tutto privilegiato era occupato dalla sua vocazione per il superamento delle divisioni e per la costruzione di una comunione viva e profonda tra tutti i cristiani; nella Spiritualità Ecumenica viene poi riprodotto il testo della riflessione di Erica Sfredda per il funerale di Marianita, celebrato a Verona, il 17 novembre, un funerale che è stato pensato da Marianita in una prospettiva realmente ecumenica così come era stata la sua vita, così breve ma così luminosa.
Riccardo Burigana