UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate 11/2 (2018)

Camminare, pregare, lavorare insieme: questo è il motto della visita che papa Francesco farà il prossimo 21 giugno a Ginevra..
12 Marzo 2018

Camminare, pregare, lavorare insieme: questo è il motto della visita che papa Francesco farà il prossimo 21 giugno a Ginevra per incontrare, tra gli altri, anche il Consiglio Ecumenico delle Chiese; questa visita è stata annunciata dal Greg Burke il 2 marzo, dopo che tante voci si erano rincorse, soprattutto nei giorni immediatamente precedenti all’annuncio ufficiale. Sempre il 2 marzo, a Roma, si è tenuta una conferenza stampa sulle iniziative ecumeniche per il 70° anniversario della istituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese (1948-2018), dal momento che questa visita di papa Francesco costituisce uno dei momenti più forti di un programma che è stato pensato per riflettere su cosa è stato, per 70 anni, il Consiglio Ecumenico delle Chiese per il movimento ecumenico e cosa, proprio alla luce di questa tradizione viva, può essere nel XXI secolo per promuovere, con forme sempre nuove, un ulteriore sviluppo del cammino ecumenico, soprattutto nella direzione di una testimonianza comune in grado di cambiare la società contemporanea, portando dentro di essa i valori cristiani. Alla conferenza stampa hanno preso parte il pastore Olav Fyske Tveit, segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese, e il card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, che si è soffermato su quanto Roma e Ginevra fanno insieme da oltre cinquant’anni dalla conclusione del concilio Vaticano II; Koch ha ricordato che la visita di papa Francesco si colloca nella linea di quelle compiute da Paolo VI (1969) e da Giovanni Paolo II (1984), così da riaffermare quanto significativo per la Chiesa di Roma è il ruolo del Consiglio Ecumenico delle Chiese nel cammino ecumenico, tanto più in un tempo nel quale ai cristiani viene chiesto di farsi costruttori di pace, fondata sulla giustizia e nel rifiuto di ogni forma di violenza. Il discorso del card. Kurt si può leggere, nella sua versione originale in inglese, nella Documentazione Ecumenica, dove si possono trovare alcuni interventi di papa Francesco a favore del dialogo; infatti, anche se nel mese di febbraio papa Bergoglio non ha tenuto dei discorsi direttamente sul cammino ecumenico, si è pensato di pubblicare quegli interventi che hanno posto l’accento su due aspetti che sono fondamentali per la costruzione del cammino ecumenico. Per questo sono stati pubblicati i discorsi di papa Francesco alla comunità greco-cattolica ucraina di Roma (28 gennaio), ai membri del Sinodo geco-melkita (12 febbraio), alla comunità del Pontificio Collegio Maronita in Roma (16 febbraio 2018 ), dove forte è il richiamo alla testimonianza e al martirio, e quelli ai partecipanti alla conferenza internazionale sulla responsabilità degli stati, istituzioni e individui nella lotta all'antisemitismo e ai crimini connessi all'odio antisemitico (29 gennaio) e ai partecipanti alla conferenza Tackling violence committed in the name of religion (2 febbraio 2018), dove centrale è la richiesta per una condanna, senza se e senza ma, di ogni forma di discriminazione e violenza.
Nell’Agenda Ecumenica una pagina è dedicata alla Giornata di Preghiera Mondiale, che quest’anno ha avuto come tema «Il creato di Dio è ottimo!», mentre alle donne del Suriname è stato chiesto di preparare un sussidio nel quale illustrare la valenza ecumenica di questo tema; anche in Italia questa Giornata è diventata una data del calendario ecumenico, tanto che numerosi sono stati gli incontri di preghiera che si sono tenuti, in luoghi diversi, intorno al primo venerdì del mese di marzo, la data nella quale viene celebrata questa giornata di preghiera ecumenica la cui origine risale al 1887. Nell’Agenda Ecumenica si possono leggere solo alcune iniziative – quelle che la redazione è riuscita a recuperare – delle molte che si sono svolte in Italia, con la speranza che, fin dal prossimo numero, le elenco di queste iniziative possa crescere in modo da condividere sempre più, quanto viene fatto in Italia per il dialogo, secondo lo spirito con cui, ormai quasi dieci anni fa, è stata pensata Veritas in caritate, il cui primo numero è uscito nel dicembre 2008, a pochi giorni dall’apertura del Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia, a Venezia, nel Convento di San Francesco della Vigna.
Sempre nell’Agenda Ecumenica, accanto agli incontri con i quali si continua sulla strada della «commemorazione comune» del 500° anniversario dell’inizio della Riforma, si possono ricordare gli incontri di formazione all’ecumenismo, come il corso L’Ortodossia in Italia: tra comunione, integrazione e prassi, diretto da don Angelo Barra, a Salerno, presso il Seminario Arcivescovile, che si proponeva «di offrire un percorso formativo ed esperienziale a quanti sono desiderosi di sviluppare o approfondire la propria sensibilità ecumenica attraverso una apertura di conoscenza all’altro», attraverso cinque tappa, da novembre a aprile. Accanto a questo se ne possono trovare altri, scorrendo l’Agenda Ecumenica, da Bari, a Urbino, a Mogliano Veneto, a Chiavari, dove la Scuola diocesana di Teologia ospita un corso di formazione all’ecumenismo, tenuto da Franca Landi, che fa parte del comitato direttivo dell’Associazione Italiana Docenti di Ecumenismo, a Susa, dove anche quest’anno le locali comunità cristiane hanno organizzato un ciclo di incontri di riflessione e di approfondimento, ospitati sempre in luoghi diversi, proprio per sottolineare la dimensione del cammino.
Nell’Agenda Ecumenica si può leggere notizie di incontri in preparazione alla Pasqua, che, quest’anno, i cristiani non vivranno lo stesso giorno; in particolare a Milano, le Chiese ortodosse hanno promosso un cammino di Vespri della Grande Quaresima, dal 18 febbraio al 25 marzo, ospitati di volta in volta in una Chiesa ortodossa di Milano, accompagnati da una predicazione di una voce ortodossa, diversa da quella della Chiesa dove si celebrano i vespri.
Infine nelle Memorie Storiche si è deciso pubblicare un testo di Maria Vingiani, fondatrice del SAE, che ha guidato per tanti e tanti anni da presidente, eletta dai soci, segnando, con la sua testimonianza, il cammino ecumenico in Italia in modo del tutto originale e fecondo; con la lettura di questo testo non si vuole solo dire, ancora una volta, «grazie» a Maria Vingiani, e non ci si deve mai stancare di ripeterlo, per quanto ha fatto per la Chiesa in Italia, ma, secondo quanto tante volte la stessa Maria Vingiani ha detto, in tante occasioni, si vuole coltivare la memoria del cammino per proseguire sulla strada indicata dal concilio Vaticano II per vivere l’unità visibile della Chiesa nella conversione quotidiana, illuminata dal principio della gerarchia delle verita, che aiuta a costruire la comunione a ogni livello, dalla Chiesa universale alla Chiesa domestica.
Riccardo Burigana

ALLEGATI