UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate : Informazioni dall’Ecumenismo in Italia – 11/8 (2018)

In questa Giornata di Preghiera desidero anzitutto ringraziare il Signore per il dono della casa comune e per tutti gli uomini di buona volontà che si impegnano a custodirla.
5 Settembre 2018

Il dono della casa comune
«In questa Giornata di Preghiera desidero anzitutto ringraziare il Signore per il dono della casa comune e per tutti gli uomini di buona volontà che si impegnano a custodirla. Sono grato anche per i numerosi progetti volti a promuovere lo studio e la tutela degli ecosistemi, per gli sforzi orientati allo sviluppo di un’agricoltura più sostenibile e di un’alimentazione più responsabile, per le varie iniziative educative, spirituali e liturgiche che coinvolgono nella cura del creato tanti cristiani in tutto il mondo»: con queste parole si apre il messaggio di papa Francesco per la IV Giornata mondiale di preghiera per la custodia del creato «che la Chiesa Cattolica da alcuni anni celebra in unione con i fratelli e le sorelle ortodossi, e con l’adesione di altre Chiese e Comunità cristiane»; con questo messaggio il pontefice torna a parlare del ruolo dei cristiani, non solo dei cattolici, nella costruzione di una cultura e di una prassi che, radicata sulle Sacre Scritture e sulla bimillenaria tradizione della Chiesa, conduca a una nuova definizione del rapporto tra l’uomo e la creazione a partire da un profondo mutamento di politiche e di gesti che hanno sfregiato il dono della creazione. Il tema, scelto quest’anno dal papa per il messaggio, pubblicato il 1 settembre, è l’acqua «elemento tanto semplice e prezioso, a cui purtroppo poter accedere è per molti difficile se non impossibile». L’acqua invita a riflettere sulle origini della creazione, che ha avuto un ruolo del tutto particolare nella tradizione cristiana, come mostra il battesimo che «rappresenta anche, per i cristiani di diverse confessioni, il punto di partenza reale e irrinunciabile per vivere una fraternità sempre più autentica lungo il cammino verso la piena unità»; l’acqua è un elemento fondamentale per la vita dell’uomo e per il suo sviluppo, tanto che per il papa si deve dire «grazie a Dio per “sorella acqua”, semplice e utile come nient’altro per la vita sul pianeta», ma rappresenta anche una sfida per i cristiani del XXI secolo, visto lo stato di degrado dei mari e degli oceani che non possono diventare «distese inerti di plastica galleggiante». Il papa invita a pregare «affinché le acque non siano segno di separazione tra i popoli, ma di incontro per la comunità umana», concludendo il messaggio con un pensiero per i giovani «perché crescano nella conoscenza e nel rispetto della casa comune e col desiderio di prendersi cura del bene essenziale dell’acqua a vantaggio di tutti».
Il messaggio di papa Francesco si può leggere nella Documentazione Ecumenica, seguito da un breve intervento del papa, sempre il 1 settembre, in occasione di un incontro con un gruppo di imprenditori, riuniti per riflettere su come declinare l’enciclica Laudato sì nella vita quotidiana; dopo questi due testi di papa Francesco si può leggere il messaggio del patriarca ecumenico Bartolomeo, che l’anno scorso aveva firmato, insieme a papa Francesco, un messaggio per il 1 settembre così da sottolineare la dimensione ecumenica dell’impegno dei cristiani per la salvaguardia del creato. Sempre nella Documentazione Ecumenica si trova, anche in questo numero, il messaggio della Conferenza Episcopale Italiana per la Giornata nazionale per la cura del creato, giunta alla sua XIII edizione, che quest’anno invita a riflettere sulla terra; delle molte iniziative, che in tante diocesi vengono organizzate, dal 1 settembre al 4 ottobre, il tempo ecumenico della creazione, ne vengono riportate alcune - da integrare nel prossimo numero con tutte le notizie che verranno inviate alla redazione di «Veritas in caritate» - nella Agenda Ecumenica; tra queste, oltre all’incontro ecumenico internazionale, che si è tenuto a Assisi, va ricordata la celebrazione nazionale, che quest’anno si tiene a Veroli, nella diocesi guidata da mons. Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione per il dialogo della Conferenza Episcopale Italiana. Alla dimensione ecumenica della testimonianza per la salvaguardia del creato sarà dedicato il convegno ecumenico nazionale che si terrà a Milano nei giorni 19-21 novembre; del convegno, organizzato dall’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della CEI, in collaborazione e confronto con Arcidiocesi Ortodossa di Italia e Malta del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, Chiesa Apostolica Armena, Diocesi Copto Ortodossa di San Giorgio – Roma, Chiesa d’Inghilterra, Diocesi Ortodossa Romena d’Italia e Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia. Il programma completo di questo convegno si può leggere nell’Agenda Ecumenica, dove viene presentato anche il programma del convegno Fonti per il dialogo. Le Chiese in dialogo a 25 dal Direttorio per l’ecumenismo (Firenze, 29-30 ottobre), promosso dall’Associazione Italiana Docenti di Ecumenismo (AIDEcu)
Nella Documentazione Ecumenica si è pensato di riprodurre il manifesto per l’accoglienza (Questa è una chiesa che accoglie), del Consiglio della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, con il quale viene riaffermata la priorità della testimonianza cristiana nell’accogliere chiunque perché « respingendo chi chiede il nostro aiuto chiudiamo la porta a Gesù che ci cerca e tende la sua mano»; si tratta su un tema sul quale anche papa Francesco è tornato a parlare nel messaggio che ha rivolto al Sinodo Valdese, dove è intervenuto mons. Maurizio Malvestiti, vescovo di Lodi, membro della Commissione episcopale per il dialogo, accompagnato da don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso. Nella Documentazione Ecumenica si è deciso di pubblicare la lettera di papa Francesco «al popolo di Dio», pubblicata il 20 agosto, nella convinzione che le questioni sollevate dal papa assumono una valenza che va al di là della Chiesa Cattolica ma indicano una strada per una testimonianza sempre più coerente in cammino di riforma della Chiesa, in modo da promuovere la scoperta della dimensione evangelica di ogni comunità.
Nel mese di agosto, che è stato segnato da tragiche vicende in Italia, che hanno visto i cristiani esprimere, spesso con la partecipazione anche di altre religioni, il dolore per le sofferenze che sono state causate non dalla fatalità ma dalle responsabilità umane, chiedendo giustizia per questi disastri, si è fatto memoria di due tra i protagonisti del movimento ecumenico in Italia: il 21 agosto si è ricordato mons. Alberto Ablondi, per tanti anni vescovo di Livorno, scomparso nel 2010, mentre il 17 agosto si è pregato per mons. Elio Bromuri; di mons. Bromuri, al quale si deve tanto nella formazione ecumenica, si è deciso di ripubblicare nelle Memorie Storiche un testo, uscito, dieci anni fa, sul settimanale «La Voce», del quale mons. Bromuri è stato molto di più che il direttore, sull’impegno ecumenico nella salvaguardia del creato: questo testo mostra ancora la sua attualità, indicando, tra l’altro, la necessità di uno stile di vita con i quale i cristiani possono scoprire ciò che già li unisce, una volta che si è scelto di ascoltare ciò che il Signore chiede loro, cioè di «essere uno».
Riccardo Burigana

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