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pentecostalismo Storia-Spiritualità-Pastorale II Finestra

Questa presentazione ha lo scopo di dimostrare l’attualità del movimento pentecostale, che ormai ha oltre centoventi anni di vita, per sottolineare sia il pluralismo interno che l’aspetto internazionale della corrente di grazia che attraversa l’intera cristianità, inclusa quella cattolica, e le relative implicazioni storiche ed ecumeniche.

Storia

Il movimento pentecostale deriverebbe da diverse tradizioni storiche: la radice orale afroamericana, la radice cattolica, la radice evangelicale (metodismo, movimento holiness e battismo), la radice critica, la radice ecumenica. Il termine “pentecostale” fu usato per descrivere l’esperienza della Pentecoste descritta al secondo capitolo degli Atti degli Apostoli.

PER UN APPROFONDIMENTO:

W. HOLLENWEGER, Dalla Azusa Street al “fenomeno Toronto”, Radici storiche del movimento pentecostale, in «Concilium», Rivista Internazionale di Teologia, n. 3, 1996, pp. 16-30.

Charles Fox Parham e la Bethel Bible School in Stone Avenue a Topeka, Kansas, USA

Gli storici collocano l’origine del “Risveglio Pentecostale” all’inizio del Novecento, grazie alle esperienze spirituali del Rev. Charles Fox Parham (1873-1929), ministro metodista, e di Agnès Ozman (poi Sig.ra La Bergère) presso la Bethel Bible School in Stone Avenue a Topeka, Kansas, USA.

Vi partecipavano una trentina di persone e unico testo di studio era la Bibbia. Il pastore Parham diede agli studenti il compito di ricercare nel libro degli Atti degli Apostoli quale fosse il segno esteriore indicato come prova del battesimo nello Spirito Santo. Effettivamente il segno che risulta sempre indicato è il «parlare in lingue» (At 2,4; 10,46; 19,6 ss.).

Su questa base, tutti i componenti della scuola si misero a pregare ininterrottamente per vari giorni (anche di notte) in attesa della venuta dello Spirito Santo. Il 31 dicembre 1900, nell’ultima notte dell’anno, ci fu una veglia fervorosa. Il giorno dopo, il 1° gennaio 1901, la preghiera continuò e si sentiva fortemente la presenza del Signore. Alla sera, verso le 23:00, una delle studentesse, Agnès Ozman, chiese a Parham di imporle le mani sul capo e di pregare per farle ottenere il dono dello Spirito Santo, come si legge negli Atti degli Apostoli. Appena il pastore cominciò, ella si sentì immergere in una intensissima esperienza della presenza di Dio e, inspiegabilmente, si mise a parlare in una lingua sconosciuta. Successivamente, anche altri chiesero quel tipo di preghiera e tutti vissero la stessa esperienza spirituale, compreso Parham. La Ozman, interrogata su che cosa avesse sperimentato, rispose: «Era come se fiumi di acqua viva zampillassero dal mio essere più profondo».

La storia ci dice che Charles Fox Parham portò i suoi studenti nella sala riunioni del secondo piano del palazzo Stone’s Folly alle 19.00 del 31 dicembre 1900, poco dopo che Papa Leone XIII ebbe intonato l'inno del Veni Creator Spiritus da una finestra che si affaccia su Piazza San Pietro a Roma.

Gli studenti hanno continuato la loro preghiera tutta la notte e lo Spirito Santo ha risposto alla chiamata del Papa e alle preghiere degli studenti, in quel primo giorno del nuovo Ventesimo secolo. Le implicazioni ecumeniche della nascita del movimento pentecostale apparirono evidenti.

nella foto a destra: Papa Leone XIII

Il “movimento pentecostale” ebbe un nuovo impulso e si diffuse a partire dal 14 aprile del 1906, quando nell’edificio della Apostolic Faith Mission (chiesa originaria del Sudafrica) di Azusa Street a Los Angeles, in California, un gran numero di fedeli fece l’esperienza spirituale di una “Pentecoste personale”, esperienza che divenne poi nota con il nome di “Battesimo nello Spirito Santo”, termine che i pentecostali farebbero derivare dall’espressione di Gesù contenuta al cap. 1,5 del Libro degli Atti degli Apostoli: «sarete battezzati in Spirito Santo».

Riferimenti per un approfondimento:

La Sacra Bibbia. Nuova traduzione CEI con lectio Divina, Società Biblica Britannica e Foresteria, 2015.

Il termine “Battesimo nello Spirito Santo” affonda nel Metodismo (risveglio spirituale di origine anglicano) e successivamente con il Movimento Holiness che può essere considerato uno sviluppo delle idee sulla santificazione di John Wesley (1703-1791), fondatore del Metodismo. Le Dottrine metodiste penetrano all’interno del mondo riformato americano all’Oberlin College, nell’Ohio, alla fine del 1830 con Charles G. Finney (1792-1875) e Asa Mahan (1799-1899). Nonostante la loro appartenenza denominazionale al primo protestantesimo, i predicatori di questa corrente s’interessano alla nozione di “perfezione” (si parla così di un “perfezionismo di Oberlin”) e utilizzano l’espressione “Battesimo dello Spirito Santo” (a sua volta di origine metodista) per indicare il punto di partenza di una vita rinnovata di testimonianza e di servizio al Vangelo; in questa tradizione s’inseriscono più tardi i riferimenti al “Battesimo dello Spirito Santo” da parte del celebre predicatore Dwight L. Moody, 1837-1899 (cfr. Introduzione al Movimento Holiness in M. INTROVIGNE, P. ZOCCATELLI (a cura di), Enciclopedia delle Religioni in Italia, Elledici, Torino, 2013). Questo termine verrà successivamente utilizzato agli inizi del ’900 dal movimento pentecostale classico e negli anni ’60 dal neopentecostalismo o Rinnovamento Carismatico nelle chiese storiche, inclusa quella cattolica.

  • Y. CONGAR (CARD.), Il Battesimo nello Spirito in Credo nello Spirito Santo, Queriniana, Brescia 1981-1983, pp. 393-405;
  • K. MCDONNELL, G.T. MONTAGUE, Ravvivare la fiamma dello Spirito. Che relazione esiste tra il Battesimo nello Spirito Santo e l’iniziazione cristiana?, Edizioni Coop. RnS, Roma 1992. Documento elaborato dalla Commissione dei teologi operatori pastorali “The Heart of the Church” nel 1990 a Techny, Illinois (USA), con il sostegno della Commissione ad hoc dei Vescovi per il Rinnovamento Carismatico degli Stati Uniti d’America;
  • K. MCDONNELL, G.T. MONTAGUE, Iniziazione cristiana e battesimo nello Spirito Santo, Testimonianza dei primi otto secoli, Edizioni Dehoniane, Roma 1993;
  • H. MÜHLEN, Il Rinnovamento della Cresima, in Il Rinnovamento Carismatico Cattolico della Comunità, Relazione all’Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale Tedesca del 22-25 settembre 1975, Stimmen dei Zeit, vol. 193, n. 12, 1975;
  • K. RAHNER, Anche oggi soffia lo Spirito, Queriniana 1974, pp. 7, 13, 31, 42, 43;
  • G. BENTIVEGNA, L’effusione dello Spirito Santo nella vita della Chiesa, La testimonianza dei Padri Latini, in «Quaderni di Venite e Vedrete», 1998;
  • R. CANTALAMESSA (CARD.), L’Effusione o Battesimo dello Spirito, in Rinnovarsi nello Spirito, Edizioni Paoline, Roma 1984, pp. 92-102;
  • INTERNATIONAL CATHOLIC CHARISMATIC RENEWAL SERVICES DOCTRINAL COMMISSION, Baptism in the Holy Spirit, June 1, 2012;
  • THE INTERNATIONAL ECUMENICAL CONGRESS, Baptism in the Holy Spirit, March 7-10, 2013, St. Niklausen, Switzerland; cfr. M. HEALY, Pentecost and baptism in the Holy Spirit (Intervista), Net for God Production, 28 novembre 2012 (https://www.youtube.com/watch?v=UYmMRDxl8mA);
  • DOCTRINAL COMMISSION OF ICCRS, Baptism in the Holy Spirit, 2012 (1st Edition), pages: 112, ICCRS, Vatican City;
  • III MEETING INTERNAZIONALE DEI VESCOVI INTERESSATI ALLE NUOVE COMUNITÀ DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLICO, Il Battesimo nello Spirito e il Rinnovamento Carismatico, Catholic Fraternity of Charismatic Covenenat Communities and Fellowships, con il Patrocinio del Pontificio Consiglio per i Laici, Assisi, 2010;
  • P.-H. KOLVENBACH, Locuzione ai Gesuiti impegnati nel Rinnovamento Carismatico, 3 maggio 2000.

Dopo un umile esordio a Topeka, il pentecostalismo ebbe un successo fenomenale a Los Angeles, specie nei quartieri poveri, dove l’effusione di Spirito Santo fu mediata dal predicatore afroamericano William Seymour (che iniziò il suo ministero nella casa di Richard e Ruth Asberry, 216 North Bonnie Brae Street, Los Angeles), un nero anziano predicatore della Holiness, discepolo del Rev. Charles Fox Parham. Neri, bianchi, asiatici e ispanici e membri di varie chiese protestanti storiche (“mainline churches”) si riunivano in legami di amore, unità e preghiera. Fu all’inizio un vero movimento di riconciliazione dei cristiani che non aveva alcuna pretesa di fondare una nuova chiesa o denominazione: l’unico scopo era piuttosto risvegliare le rispettive chiese.

William Seymour

La notizia si diffuse immediatamente, suscitando reazioni contrastanti ma attirando folle sempre più numerose che, incuriosite, accorrevano per vivere la stessa esperienza. Le autorità ecclesiastiche protestanti giudicarono i fatti in modo negativo: addirittura, i primi nuclei pentecostali furono cacciati e scomunicati. Nacquero le denominazioni pentecostali solo quando, rifiutati dalle loro chiese, essi cominciarono a formare congregazioni separate.

Il denominazionalismo pentecostale si diffuse in Europa già nel 1906, prima nei Paesi scandinavi, più tardi in Gran Bretagna e nel continente. In seguito, si diffuse in tutte le parti del mondo e negli ultimi decenni il suo ritmo di crescita ha superato tutte le altre denominazioni cristiane, specialmente in America Latina e in Africa. Il moltiplicarsi continuo delle chiese indicava anche la velocità della crescita in vari continenti, tanto che già nel 1958 il denominazionalismo pentecostale poteva essere definito come la “terza forza religiosa” dopo il cattolicesimo e il protestantesimo.

Una corrente di grazia per l’unità dei cristiani

La natura ecumenica del movimento pentecostale, destinato a rinnovare la Pentecoste in tutti i credenti, è testimoniata dalla più impressionante manifestazione ecumenica del nostro tempo e che riunì i cristiani raggiunti da questa corrente di grazia: l’incontro di Kansas City, negli Stati Uniti, nel luglio del 1977.

Circa 50.000 partecipanti – oltre la metà cattolica – si riunivano per esprimere in modo commovente la nostalgia dell’unità, pregando e diventando fratelli. Non doveva quindi stupire la vicinanza nata tra cattolici, pentecostali, battisti, episcopaliani, luterani, mennoniti, metodisti uniti, ebrei messianici e non-denominazionali. Tra i relatori vi fu anche il Cardinale belga Léon Joseph Suenens, uno dei quattro moderatori al Concilio Vaticano II e promotore del “Rinnovamento pentecostale cattolico”. Fu durante questa conferenza ecumenica che l’allora Padre Raniero Cantalamessa O.F.M. Cap., sacerdote e professore all’Università Cattolica di Milano – ora Cardinale e Predicatore della Casa Pontificia – fece l’esperienza personale del battesimo nello Spirito Santo, come da lui stesso testimoniato in numerose occasioni.

In tal modo ebbe inizio un nuovo tipo di accostamento al dialogo ecumenico, prorompente dalla “base” del popolo di Dio. Le Conferenze e i Convegni interconfessionali di preghiera e di testimonianza che si sono susseguiti fino ad oggi sono riusciti progressivamente a liberare i partecipanti da diffidenze, unilateralità, mitologie e distorsioni storiche, che per secoli avevano provocato sofferenze e lacerazioni tra i loro antenati, e li hanno spinti a lavorare a favore della promozione del dialogo ecumenico.

Nell’ottobre del 2017 fu celebrato a Kansas City il Meeting ecumenico “Kairòs”, per commemorare il Risveglio pentecostale di Topeka con la partecipazione di vari esponenti di chiese e denominazioni cristiane raggiunte da questa corrente di grazia, in occasione del 40° Anniversario della celebre conferenza ecumenica del 1977, del 50° Anniversario della nascita del Rinnovamento Carismatico Cattolico negli Stati Uniti d’America e dei cinquecento anni dalla Riforma protestante di Martin Lutero.

Per un approfondimento:

Inoltre, lo scorso 1° gennaio 2021 si è celebrato a Topeka il 120° Anniversario di questa Effusione dello Spirito Santo con la partecipazione di cattolici e pentecostali nel luogo dove sorgeva la storica Bethel School oggi hanno sede “The Most Pure Heart of Mary Catholic Church” e la “Glory to God Covenant Community”, membro della Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships, organismo riconosciuto dalla Santa Sede nel 1990

Con Papa Francesco, il pentecostalismo è divenuto argomento di grande interesse tra gli osservatori di questo pontificato. Lo si deve principalmente all’attenzione personale che il Cardinale Bergoglio, da Arcivescovo di Buenos Aires, prima, e da Vescovo di Roma, poi, ha riservato a questa dimensione del cristianesimo contemporaneo. Sempre più numerosi sono testi e articoli specializzati. I mass media trasmettono i dati sociologici della diffusione di questa “corrente di grazia” che ha raggiunto centinaia di milioni di cristiani sul pianeta, ma è stata pressoché ignorata dall’ecumenismo ufficiale delle Chiese storiche. Le conferenze e gli incontri ecumenici tra pentecostali e carismatici delle diverse denominazioni si moltiplicano capillarmente su scala mondiale.

nella foto a destra: Papa Francesco e il prof. Matteo Calisi

In una predica al Papa e alla Curia Vaticana, il Cardinale Raniero Cantalamessa asseriva:

«assistiamo da tempo a un cambiamento che possiamo chiamare epocale. Tutte le Chiese d’Occidente, o nate da esse, da oltre un secolo, sono attraversate da una corrente di grazia che è il movimento pentecostale e i diversi rinnovamenti carismatici da esso derivati nelle Chiese tradizionali. Non è, in realtà, un movimento nel senso corrente di questo termine. Non ha un fondatore, una regola, una spiritualità propria; neppure possiede delle strutture di governo, ma solo di coordinamento e di servizio. È, appunto, una corrente di grazia che dovrebbe diffondersi in tutta la Chiesa e disperdersi in essa come una scarica elettrica nella massa, per poi, al limite, scomparire come fenomeno a sé stante. Non è possibile ignorare più a lungo, o considerare marginale, un fenomeno che, in modi più o meno profondi, ha raggiunto centinaia di milioni di credenti in Cristo in tutte le confessioni cristiane e decine di milioni nella sola Chiesa cattolica. Ricevendo per la prima volta, il 19 maggio del 1975, i responsabili del Rinnovamento carismatico cattolico nella Basilica di San Pietro, Papa Paolo VI, nel suo discorso, lo definì “una chance per la Chiesa e per il mondo”».

R. CANTALAMESSA (CARD.), Oriente e Occidente davanti al mistero della salvezza, Quinta predica della Quaresima 2015, Palazzo Apostolico, 27 marzo 2015.