Loading

area dialogo Pastorale

Prospettiva pastorale

La storia del termine e del concetto di fraternità è stata da sempre segnata da un lato da una visione universalistica e dall’altro da una visione gruppale se non addirittura settaria. A fronte quindi di un giusto entusiasmo che la fraternità ha da sempre suscitato nelle persone, si è registrato sia la presenza di racconti fondativi che mettono radicalmente in crisi il rapporto fraterno (cf Caino e Abele, Romolo e Remo) sia la chiusura dell’ampio spettro universalistico all’interno di appartenenze a gruppi ben connotati e posti in contrapposizione a tutti gli altri (cf alcune concezioni dei rivoluzionari francesi di fine ‘700, ma anche alcune mentalità a volte presenti in confraternite e gruppi religiosi).

Tiziano, Caino uccide Abele (1543-1545)

La prospettiva pastorale che si può quindi trarre da questa ambiguità di fondo che attraversa da secoli l’idea della fraternità, è che bisogna strettamente legare quest’ultima alla universalità (in questo senso, essa si colloca tra le più belle utopie dell’umanità). Il ruolo delle religioni sarà, quindi, affermare l’unità dell’Origine. Infatti, solo se è una l’Origine-Dio vi può essere una vera universalità della fraternità. Questa riflessione induce, allora, a promuovere iniziative di dialogo e di preghiera tra le diverse religioni che mettano a fuoco Dio come Origine sia del creato, nella sua interezza, sia degli umani. La diversità delle visioni religiose che ovviamente emergerà, tutt’altro che scoraggiare (non si vuole certamente andare alla ricerca del minimo comune denominatore di Dio come Origine né di un ingenuo irenismo), implementerà le pratiche di dialogo in vista della conoscenza sia dei “semi del Verbo” sia della ricchezza poliedrica di Dio che si manifesta in un certo modo nelle varie religioni.

Il recente conflitto tra Russia e Ucraina, pur andando ben oltre gli spazi di un conflitto regionale perché foriero di nuovi scenari geopolitici internazionali, tuttavia è stato fin dagli inizi denunziato come un conflitto tra due popoli fratelli. Si è così ripetuta, ancora una volta, l’ideologia o l’idealità di una fraternità portatrice di pace che mette al bando ogni conflitto. E tuttavia, malgrado questa antica e perenne convinzione, bisogna accettare il fatto che la fraternità, in quanto creatrice di legami, implica un tasso di conflittualità che va gestito e composto.

Dal punto di vista pastorale, queste riflessioni implicano un’acquisizione di competenze filosofiche e psicologiche legate all’ascolto. Ascolto empatico, che sana, guarisce, ristabilisce la giustizia. Promuovere iniziative formative di grande spessore che permettano agli operatori pastorali e ai fedeli tutti di acquisire specifiche competenze in questo campo può essere foriero della creazione di nuove fraternità ecclesiali ed umane che si fanno carico delle tappe più impegnative per raggiungere soddisfacenti livelli di fraternità universale.

Esperienze di dialogo nel segno della fraternità

Preghiera ecumenica per la pace nella Cattedrale di Napoli
Accoglienza di alcune famiglie ucraine nella Diocesi di Acerra
Momento di conviviali a La Casa di Francesco presso la Parrocchia San Francesco di Paola in Scafati – diocesi di Nola
Festa dei popoli nella Diocesi di Aversa

Credits:

Area dialogo - pastorale