UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n. 1/1 2008

Il «Centro per l’Ecumenismo in Italia» è stato presentato ufficialmente, il 26 novembre 2008, da mons. Vincenzo Paglia, presidente della Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo, dal professor Roberto Giraldo ofm, preside dell’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia, e dal professor Riccardo Burigana, nominato direttore del «Centro», durante il convegno dei delegati diocesani per l’ecumenismo e il dialogo, Unitate in spiritu ...
22 Dicembre 2008

Il «Centro per l’Ecumenismo in Italia» è stato presentato ufficialmente, il 26 novembre 2008, da mons. Vincenzo Paglia, presidente della Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo, dal professor Roberto Giraldo ofm, preside dell’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia, e dal professor Riccardo Burigana, nominato direttore del «Centro», durante il convegno dei delegati diocesani per l’ecumenismo e il dialogo, Unitate in spiritu (Roma, 25-27 novembre 2008), promosso dall’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana; in quella occasione è stato annunciato  che il Centro avrebbe iniziato le sue attività il 1 dicembre 2008.
Il «Centro», che è ospitato presso l’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia,  si propone di  favorire la conoscenza della storia dell’ecumenismo in Italia, di offrire l’opportunità per un confronto sulle questioni dogmatiche e pastorali in campo ecumenico, di accrescere l’informazione sulle iniziative ecumeniche a livello locale in Italia, di  rafforzare i legami tra la riflessione e la prassi ecumenica italiana con il movimento ecumenico, con particolare attenzione all’Europa e all’area mediterranea.
In questa prospettiva il «Centro per l’Ecumenismo in Italia» si impegna a promuovere la raccolta, la conservazione e lo studio della memoria storica dell’ecumenismo in Italia attraverso il recupero della documentazione cartacea, audio e video di singoli e di gruppi che hanno contribuito e contribuiscono alla diffusione della centralità della dimensione ecumenica dell’esperienza cristiana in Italia secondo le indicazioni del magistero della Chiesa. Il materiale raccolto sarà depositato in un archivio appositamente creato per consentirne la conservazione e lo studio. Una sezione dell’archivio sarà interamente dedicata alla documentazione proveniente dagli uffici e dalle commissioni per l’ecumenismo delle diocesi e delle Conferenze episcopali regionali per testimoniare la molteplicità delle iniziative a livello locale in Italia in favore dell’ecumenismo. 
Il «Centro» si impegna a promuovere progetti di ricerca storico-teologica in campo ecumenico in modo da favorire la ricostruzione di figure, eventi e momenti della storia e del pensiero del dialogo ecumenico in Italia. Le aree di ricerca di precipuo interesse saranno la Storia del movimento ecumenico in Italia in età contemporanea, la Recezione ecumenica del concilio Vaticano II nelle diocesi in Italia e il Dialogo ebraico-cristiano in Italia. I progetti di ricerca, coordinati da esperti di fama nazionale e internazionale, saranno rivolti, soprattutto a giovani studiosi, all’interno di un percorso accademico di formazione ecumenica e interreligiosa.
Il Centro favorirà momenti di riflessione e di formazione teologica in prospettiva ecumenica alla luce del dialogo ecumenico a livello nazionale e internazionale. Saranno quindi organizzati seminari di studio di carattere teologico sulle questioni ancora aperte nel dialogo ecumenico,  seminari di carattere storico-teologico sulle figure e sugli avvenimenti della storia dell’ecumenismo in Italia e seminari residenziali di formazione ecumenica di base. Saranno attivate delle convenzioni con le istituzioni accademiche in modo da poter riconoscere la frequenza ai seminari e convegni promossi dal «Centro per l’ecumenismo in Italia» quali crediti formativi all’interno di un percorso curriculare universitario e post-universitario.
Il «Centro» si  impegna a promuovere l’informazione sull’attività ecumenica in Italia, con particolare attenzione alle iniziative a livello diocesano. Per questo verrà redatto un bollettino elettronico mensile Veritas in caritate. Informazioni dall’Ecumenismo in Italia; il bollettino si articolerà in una breve presentazione dei principali avvenimenti ecumenici del mese, una Agenda Ecumenica, con le informazioni delle iniziative ecumeniche in Italia del mese precedente (Ieri), del mese in corso (Oggi) e dei mesi futuri (Domani), mentre ai principali ecumenici nel mondo verrà dedicata una sezione speciale (Una finestra sul mondo). Seguiranno delle informazioni sugli incontri di carattere interreligioso in Italia nel mese in corso (Dialogo interreligioso), poi articoli e interviste sull’ecumenismo, non solo in Italia, (Per una rassegna stampa sull’Ecumenismo) documenti per la promozione della riflessione ecumenica (Documentazione Ecumenica), delle segnalazioni bibliografiche di libri sull’ecumenismo, sul dialogo interreligioso, sulla teologica, sulla storia del cristianesimo (Qualche lettura) e infine dei testi dalla memoria storica del dialogo ecumenico in Italia (Memorie Storiche). Il bollettino verrà inviato gratuitamente a tutti coloro che hanno responsabilità e/o interesse nel dialogo ecumenico e interreligioso in Italia.  Veritas in caritate sarà consultabile anche sulla pagina web del «Centro» (www.centroecumenismo.it), che verrà regolarmente aggiornata, proprio per favorire l’informazione e la conoscenza dello stato del dialogo ecumenico in Italia. Il nome del bollettino elettronico Veritas in caritate  vuole riprendere il motto episcopale di mons. Alberto Ablondi e di mons. Vincenzo Savio sdb (1944-2004), che furono tra i promotori del Centro di Documentazione del Movimento Ecumenico Italiano (CeDoMEI) di Livorno, aperto il 10 gennaio 2000, per offrire una casa alla memoria storica del dialogo ecumenico, nel momento in cui molti dei pionieri dell’ecumenismo in Italia, come mons. Ablondi, mons. Pietro Giachetti (1924-2006), mons. Luigi Sartori (1926-2007) e la prof.essa Maria Vingiani, fondatrice del SAE, aveva lasciato le loro responsabilità pastorali dopo anni di impegno per la promozione della causa ecumenica in Italia.
Il «Centro» si propone inoltre la redazione di strumenti per favorire la conoscenza delle comunità cristiane presenti in Italia e dei soggetti direttamente impegnati nel dialogo ecumenico e nella formazione e ricerca in campo ecumenico. In questa direzione si colloca la redazione di un Annuario dell’Ecumenismo in Italia.
L’Annuario, che nasce da una richiesta della Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo e in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana, contiene le informazioni sugli organismi nazionali, regionali e diocesani impegnati nel dialogo ecumenico; per ogni diocesi vengono così indicati gli organismi diocesani, delegati, uffici e/o commissioni, i gruppi religiosi e laici coinvolti nel dialogo ecumenico, le comunità cristiane non-cattoliche, l’eventuale presenza di comunità ebraiche e  islamiche, la presenza di centri di studio e documentazione del dialogo ecumenico e infine l’insegnamento dell’ecumenismo nelle Facoltà di Teologia, negli Studi Teologici Diocesani e Interdiocesani e negli Istituti Superiori di Scienze Religiose. L’Annuario, che è il risultato di una vasta consultazione delle diocesi in Italia, integrata dalle informazioni reperibili nei repertori informatici e a stampa, sarà consultabile nella pagina web del «Centro» e soggetto a un periodico aggiornamento, che appare quanto mai necessario alla luce della dinamicità del dialogo ecumenico e del mutamento del panorama delle comunità cristiane in Italia. 
Il «Centro per l’Ecumenismo in Italia» disporrà di una biblioteca con gli strumenti,  i documenti e gli studi principali del dialogo ecumenico; il fatto di essere ospitato presso l’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino renderà possibile l’utilizzo della biblioteca dell’Istituto che si segnala come una delle biblioteche più ricche, in continuo aggiornamento, sull’ecumenismo e il dialogo interreligioso in Italia, oltre che contenere un patrimonio librario plurisecolare della tradizione francescana nel Veneto tanto che, allo stato attuale, la biblioteca dell’Istituto raggiunge i 120.000 volumi con un’ampia emeroteca. La biblioteca del «Centro» sarà ben lieta di accogliere, anche nella loro interezza, fondi librari di figure, associazioni e gruppi del movimento ecumenico in Italia in modo da ricostruire, attraverso lo studio di questi fondi, i percorsi intellettuali di coloro che hanno contribuito alla crescita del dialogo ecumenico in Italia. 
Accanto a questa essenziale biblioteca cartacea ne verrà realizzata una in formato elettronico, la Biblioteca Elettronica per l’Ecumenismo in Italia (BEEcIt), che sarà accessibile consultando la pagina web del «Centro». La BEEcIt, che comprende materiali in gran parte già presenti in rete, si articola in una raccolta (Monumenta Oecumenica Italica) di testi  ecumenici di vescovi, pastori, teologi, chiese, comunità cristiane e associazioni italiane in modo da contribuire alla conoscenza della memoria storica e dello stato presente della riflessione ecumenica in campo dogmatico, biblico e pastorale. Sempre nella BEEcit è presente una sezione (Documenta Oecumenica), con documenti dei dialoghi ecumenici internazionali e locali, delle Chiese e dei Consigli di Chiese Nazionali; accanto a questi saranno presenti testi del concilio Vaticano II sull’ecumenismo (Documenta Concilii Vaticani Secundi), con una particolare attenzione a quelli redatti da padri e periti italiani per favorire la conoscenza del concilio, come evento del dialogo ecumenico  in continuità con la tradizione plurisecolare della Chiesa in un processo di continuo aggiornamento delle forme della testimonianza cristiana.  Sempre nella BEEcIt troveranno posto pubblicazioni periodiche dell’ecumenismo in Italia e nel mondo, oltre che settimanali, bollettini e fogli periodici dalle diocesi e dalle comunità cristiane in modo da comprendere la diffusione della riflessione ecumenica nella vita quotidiana dei cristiani. Una sezione sarà interamente dedicata alle Lettere pastorali dell’Episcopato italiano per favorire la conoscenza della presenza della dimensione ecumenica e interreligiosa, in senso lato, in un genere letterario precipuo e fondamentale nella definizione degli orientamenti pastorali nelle diocesi. In futuro è auspicabile anche l’allestimento di una sezione con i principali documenti del dialogo interreligioso, con particolare attenzione al dialogo islamo-cristiano, dall’Italia e dal mondo.
L’istituzione del «Centro per l’Ecumenismo in Italia», presso l’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia, si colloca all’interno di un più ampio progetto  per la creazione di un polo per l’alta formazione e la ricerca in campo ecumenico in Italia, trovando accoglienza nei rinnovati e ampliati locali dell’Istituto di Studi Ecumenici che, in questi anni, si è qualificato per una presenza sempre più internazionale e interconfessionale degli studenti e, in qualche misura, anche del corpo docente, e con nuove collaborazione con Istituzioni accademiche dalla Germania, alla Romania, al Brasile fino ai recenti, e ancora in fase di definizione, progetti per una partecipazione alla costruzione di un Istituto di Studi Ecumenici a Kinshasa. 
Nel corso della presentazione ufficiale del «Centro per l’Ecumenismo in Italia» era stato annunciato che il «Centro» sarebbe stato intitolato a mons. Alberto Ablondi. Questa proposta nasceva dal desiderio di riprendere l’idea della creazione di un Centro di Documentazione per la conoscenza della memoria storica dell’ecumenismo in Italia, per la riflessione e per l’approfondimento delle questioni dogmatiche in campo ecumenico e per lo sviluppo di una pastorale e di una spiritualità ecumenica per la vita quotidiana delle comunità locali. L’auspicio, già condiviso da un gruppo di vescovi e teologi riuniti a Livorno nel giugno 1999, di dedicare questo luogo a mons. Ablondi, manifestava la riconoscenza e la stima di tanti nei confronti di un vescovo che ha dedicato la sua vita al dialogo tra cristiani nella luce della Parola di Dio per la costruzione dell’unità visibile della Chiesa, con le sue parole e con i suoi scritti. Dell’Istituto di Studi Ecumenici, fin dalla sua fondazione a Verona, mons. Ablondi è stato un «amico», un convinto sostenitore della necessità di questa istituzione accademica per la formazione ecumenica, accompagnandola anche nel passaggio da Verona a Venezia.  Questa proposta è stata, per il momento, rinviata, dopo che mons. Ablondi ha espresso il suo pensiero in merito a questa intitolazione, ringraziando al tempo stesso mons. Paglia «per aver promosso l’idea di un nuovo centro ecumenico in Italia, arricchendo Venezia dell’esperienza di Livorno».