UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n. 2/11 2009

«Una lunga vita al servizio del Vangelo». Con queste parole Benedetto XVI ha ricordato la figura del Patriarca della Chiesa Ortodossa Serba Pavle, scomparso il 15 novembre: la sua lunga vita è una testimonianza cristallina di obbedienza al Vangelo del quale si è fatto annunciatore quotidiano in tempi non semplici per la Chiesa Serba Ortodossa, che, negli ultimi sessant’anni, ha vissuto la stagione dell’occupazione militare tedesca, dei conflittuali rapporti con il regime comunista, la lunga sanguinosa stagione della guerra balcanica, le cui ferite, ancora aperte, sono motivo di dolore e di sofferenza per tutti i cristiani.
27 Novembre 2009
Una lunga vita al servizio del Vangelo

Con queste parole Benedetto XVI ha ricordato la figura del Patriarca della Chiesa Ortodossa Serba Pavle, scomparso il 15 novembre: la sua lunga vita è una testimonianza cristallina di obbedienza al Vangelo del quale si è fatto annunciatore quotidiano in tempi non semplici per la Chiesa Serba Ortodossa, che, negli ultimi sessant’anni, ha vissuto la stagione dell’occupazione militare tedesca, dei conflittuali rapporti con il regime comunista, la lunga sanguinosa stagione della guerra balcanica, le cui ferite, ancora aperte, sono motivo di dolore e di sofferenza per tutti i cristiani. In questi tempi tanto travagliati il patriarca Pavle ha sempre testimonianto la sua volontà di dialogo nella Chiesa Ortodossa e con la Chiesa Cattolica, seminando speranze per un dialogo sempre più fraterno tra i cristiani di tradizioni diverse. Questo numero di Veritas in caritate era già stato chiuso, ma si è deciso di riaprirlo per inserire il messaggio del papa al locum tenens della Chiesa Serba Ortodossa e un breve articolo di carattere biografico per rendere omaggio al Patriarca Pavle e alla sua opera in favore del dialogo ecumenico. 
Ampio spazio in questo numero, come mostra la sezione della Rassegna Stampa e della Documentazione Ecumenica, è stato dato a due passaggi particolarmente significativi del dialogo ecumenico: l’incontro della Commissione teologica cattolica-ortodossa a Cipro per la prosecuzione dell’approfondimento e dello svluppo del Documento di Ravenna e l’annuncio prima e la pubblicazione poi della Costituzione apostolica Anglicorum coetibus sulle forme di comunione e unità tra la Chiesa Cattolica e le comunità anglicane tradizionali che vivevano, da anni fuori della Comunione Anglicana. L’incontro di Cipro ha manifestato, così come emerge dalle interviste di alcuni dei protagonisti, le difficoltà di procedere nel dialogo una volta deciso di affrontare un tema tanto centrale per la vita della Chiesa, fondamentale per la costruzione della comunione visibile della Chiesa; di fronte a queste difficoltà non si è deciso alcun rinvio e/o pausa di riflessione, ma si è stabilita la prossima tappa, proprio per riaffermare la comune volontà di procedere nella strada decisa a Ravenna nel 2007. La costituzione apostolica Anglicorum coetibus ha provocato un vasto dibattito, arricchito da molti interventi, che sono andati ben oltre il semplice commento della costituzione; infatti la costituzione apre nuove prospettive per la costruzione dell’unità tra tradizioni cristiane diverse, ponendosi in continuità con il cammino intrapreso dalla Chiesa Cattolica con il concilio Vaticano II, così come è stato riaffermato in varie occasioni fin dall’annuncio della costituzione e nei giorni seguenti la sua pubblicazione. Non si tratta quindi di nessuna forma di «annessione» e/o di «proselitismo», come da qualche parte è stato ipotizzato da chi ha cercato di leggere questo testo come un «passo indietro» nel dialogo ecumenico; avremo sicuramente modo di tornare su questo testo nei prossimi numeri di Veritas in caritate per dare conto della ricchezza del dibattito suscitato dalla Costituzione, che è stata annunciata congiuntamente a Londra dal’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, primate della Chiesa di Inghilterra, e da mons. Vincent Gerard Nichols, arcivescovo di Westminster, proprio come un gesto ecumenico.
In questo numero trovano spazio anche le notizie sui tanti incontri che animano il dialogo ecumenico in Italia; nel leggere l’Agenda ecumenica di ottobre e di novembre, nella quale sono raccolti molti ma non tutti gli incontri, si può toccare con mano la molteplicità e la ricchezza del dialogo ecumenico in Italia, soprattutto a livello locale, con una partecipazione che ha assunto forme e modi che testimoniano quanti passi sono stati fatti e quante questioni restano ancora aperte, soprattutto alla luce delle nuove tradizioni cristiane presenti in Italia, in particolare della formazione di tante comunità ortodosse. Anche in considerazione di questa nuova situazione l’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana, sentita anche la Commissione episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo, ha deciso di dedicare il convegno nazionale dei delegati diocesani per l’ecumenismo al tema L’ortodossia in Italia: nuove sfide pastorali, nuovi incontri spirituali. Il convegno, che  si terrà nei giorni 1-3 marzo a Ancona, sarà l’occasione di conoscere meglio la realtà ortodossa in Italia. Le tante notizie che sono giunte alla redazione di Veritas in caritate hanno fatto lievitare questo numero e quindi si è deciso di rinviare al prossimo la pubblicazione di alcuni testi, tra cui una meditazione del pastore Mario Affuso sull’unità della Chiesa, un profilo biografico di Renza Fossati e la presentazione dell’attività ecumenica del patriarcato di Venezia e della diocesi di Noto; nello scusarci per questi rinvi vogliamo al tempo stesso ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla crescita di Veritas in caritate, che si pone sempre più al servizio della causa ecumenica in Italia, con la promozione di una capillare informazione ecumenica su quanto viene fatto nella quotidianità della vita delle comunità locali. Proprio per la crescita di Veritas in caritate da questo numero si è costituito un Comitato di redazione, composto da due laici e un presibitero, che collaborano già da qualche mese con le attività del Centro per l’Ecumenismo in Italia.
Infine vorrei segnalare che nella sezione Memoria Storica viene ripubblicato un testo di mons. Giuseppe Chiaretti in occasione della giornata per l’approfondimento della conoscenza dell’ebraismo del 1996; con questa scelta, oltre che favorire la preparazione della prossima giornata per l’ebraismo, si vuole anche esprimere uno speciale ringraziamento a un vescovo, che ha lasciato da poco la vicepresidenza della CEI, dove ha testimoniato la centralità della dimensione ecumenica nella esperienza cristiana.

Riccardo Burigana
Direttore del Centro per l’Ecumenismo in Italia

Venezia,  18 novembre 2009
 

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