UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n. 4/2 2011

Questo numero di Veritas in caritate è stato chiuso il 27 febbraio il giorno nel quale il quotidiano «Avvenire» ha reso omaggio a Maria Vingiani in occasione del suo 90° compleanno: nella Rassegna Stampa è possibile leggere questo articolo, signifcativamente intitolato, La prima ecumenica d’Italia.
31 Marzo 2011
Un compleanno ecumenico
 Questo numero di Veritas in caritate è stato chiuso il 27 febbraio il giorno nel quale il quotidiano «Avvenire» ha reso omaggio a Maria Vingiani in occasione del suo 90° compleanno: nella Rassegna Stampa è possibile leggere questo articolo, signifcativamente intitolato, La prima ecumenica d’Italia. Maria Vingiani ha dedicato tutta la sua vita alla causa ecumenica della quale è stata una indiscussa protagonista, soprattutto in Italia, anche se sarebbe riduttivo circoscrivere la sua opera al contesto italiano, dal momento che le sue parole e le sue iniziative hanno sostenuto e illuminato il dialogo ecumenico ben al di là dei confini nazionali, soprattutto quando la Chiesa italiana è stata chiamata a confrontarsi con il movimento ecumenico europeo, come in occasione delle III Assemblee Ecumeniche Europee. L’opera di Maria Vingiani è indissolubilmente legata al SAE (Segretariato Attività Ecumeniche) che ha creato, ha presieduto e ha sostenuto, ancora, se non più di prima, quando ha lasciato volontariamente la presidenza proprio per favorire un ricambio generazionale. Dal SAE e con il SAE Maria Vingiani ha testimoniato lo spirito del Concilio Vaticano II, al cui annuncio decise di lasciare Venezia per roma prorio per seguire da vicino il Concilio; secondo l’aggiornamento della Chiesa, tanto auspicato da papa Giovanni, la Chiesa si doveva fare ecumenica, cioè aperta al dialogo con gli altri fratelli cristiani per vivere giorno per giorno il mistero della comunione e essere più efficace testimone dell’evangelo. In questo lungo cammino, che ha insegnato a tanti tanto, da Venezia, dove Maria Vingiani ha compiuto i suoi primi passi nel dialogo con gli altri cristiani, fino a Roma, dove la sua casa, per tanti anni la sede del SAE, è divenuta un punto di riferimento per coloro che cercavano di superare divisioni e pregiudizi tra cristiani, Maria Vingiani ha fatto l’esperienza delle gioie e dei dolori  del dialogo ecumenico, con un’incrollabile fede nel progetto di amore di Dio per la sua Chiesa, superando difficoltà e tensioni. Nella sezione Memorie storiche si è deciso di ripubblicare un intervento di Maria Vingiani su Jules Isaac, in occasione del 20° anniversario della scomparsa del grande ebreo, fondatore del dialogo ebraico-cristiano, al quale Maria Vingiani era profondamente legata, fin dal loro primo incontro a Venezia, riconoscendo in lui un testimone delle radici ebraiche  senza le quali, per Maria Vingiani, non è possibile costruire il dialogo ecumenico.
 Nell’Agenda Ecumenica, oltre che a segnalare la presenza di  qualche nuova notizia su incontri per la Giornata per la conoscenza dell’ebraismo e nella Settimana per l’unità dei cristiani, che viene così a arricchire ulteriormente il quadro delle tante iniziative diocesane, vanno ricordati alcuni corsi per la formazione ecumenica in ambito locale, promossi dal SAE, talvolta in collaborazione con altri soggetti. Con la promozione di questi corsi i gruppi locali del SAE  rinnovano così una tradizione, che si avvicina ai 50 anni, visto che il SAE ha iniziato la propria attività nell’estate 1964, per un radicamento sul territorio di una riflessione e di una prassi per l’ecumenismo che si alimenta non solo con la partecipazione alla Sessione estiva e al convegno primaverile, cioì nei due momenti assembleari a livello nazionale, ma con un’azione locale di formazione e di confronto sulle questioni ancora aperte nel dialogo ecumenico. Al tempo stesso pare opportuno segnalare la presentazione, in diverse città, di due volumi, uno sulla spiritualità ecumenica, e l’altro sulla recezione in Italia di Nostra aetate; queste presentazioni, alle quali spesso intervengono anche i due autori, impegnati da anni nel dialogo ecumenico, rappresentano delle opportunità per approfondire due aspetti così centrali del movimento ecumenico in Italia, sui quali ancora molto deve essere fatto per la comprensione delle radici storico-teologiche e della loro presenza e diffusione in Italia. Tra gli incontri di marzo spiccano, per il loro rilievo ecumenico, la giornata (Trento, domenica 12 marzo) dedicata al ricordo di Chiara Lubich nel terzo anniversario della sua scomparsa, una giornata inserita in un convegno internazionale ecumenico i più giorni, promosso dal Movimento dei Focolari, e il convegno internazionale (Venezia, 31 marzo) per celebrare i cinquant’anni del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, promosso dall’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia.  Al convegno, al quale prenderà parte anche il cardinale Kurt Koch, seguirà l’inaugurazione ufficiale dei rinnovati locali dell’Istituto di Studi Ecumenici.
 A livello internazionale il mese di febbbraio è stato caratterizzato da alcuni incontri particolarmente significativi: a Ginevra la riunione del Comitato Centrale del Consiglio Ecumenico delle Chiese, che ha discusso, tra l’altro, dell’ormai imminente incontro di Kingston con il quale concludere un decennio dedicato alla lotta contro ogni tipo di violenza e della prossima Assemblea generale del Consiglio Ecumenico; l’incontro dei rappresentanti delle Chiese Ortodosse a Chambesy, nel quale si è discusso dell’annosa questione della possibilità di tenere un Sinodo panortodosso con il quale affrontare alcune questioni che, se da una parte sembrano rendere evidenti le differenze, non secondarie, nel mondo ortodosso, dall’altra offrono la possibilità di rilanciare la comunione della Chiesa ortodossa anche nella prospettiva di un rafforzamento del dialogo con la Chiesa cattolica;  l’incontro annuale del Comitato Congiunto della Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) sul rapporto tra dialogo ecumenico e identià nazionale. Di questi incontri si possono leggere delle notizie nella sezione Rassegna Stampa, nella quale compaiono anche degli articoli sulla Settimana di preghiera e su alcune iniziative in Italia: incontri di preghiera, percorsi formativi, convegni scientifici e momenti di fraternità testimoniano la vitalità del dialogo ecumenico che, in Italia, come in molti altri paesi, si fonda sulla quotidiana esperienza dell’accoglienza dell’altro. 
Riccardo Burigana
Venezia, 27 febbraio 2011

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