UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in caritate – n.11/ 2013

La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia.
17 Dicembre 2013

«La gioia del Vangelo»
«La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia. In questa Esortazione desidero indirizzarmi ai fedeli cristiani, per invitarli a una nuova tappa evangelizzatrice marcata da questa gioia e indicare vie per il cammino della Chiesa nei prossimi anni»: con queste parole si apre l’esortazione post-sinodale Evangelii gaudium  sull’annuncio del vangelo nel mondo atturale di papa Francesco. L’esortazione, per la sua chiarezza e per la forza evangelica, ha suscitato un vasto interesse, ben oltre i confini della Chiesa cattolica, come mostrano i commenti favorevoli di tanti esponenti di Chiese e comunità ecclesiali, a vario livello, nei giorni immediatamente seguenti alla pubblicazione di questo testo, il primo del quale papa Francesco ha rivendicato la totale paternità, dopo l’esperienza dell’enciclica Lumen fidei, della quale si era dichiarato coautore con Benedetto XVI. Sono molte le ragioni dei commenti così favorevoli nel mondo cristiano a questo testo, che ha avuto un’ampissima circolazione, anche per la partecipazione che accompagna i passi di papa Francesco nella riforma della Chiesa per rendere sempre più efficace e coinvolgente la missione della Chiesa nel mondo, e sarebbe indubbiamente interessante cercare di delineare il quadro di una nuova stagione del dialogo ecumenico proprio a partire da questi commenti, ma in questa sede mi sembra opportuno segnalare quanto il tema della centralità della testimonianza evangelica nella vita quotidiana dei cristiani del XXI secolo sia una delle questioni sulle quali, con maggiore insistenza,  negli ultimi anni, il movimento ecumenico si è interrogato per cercare di capire come costruire l’unità della Chiesa nella fedeltà al comune patrimonio rappresentato dalle Sacre Scritture. Sull’Evangelii gaudium si può leggere, nella sezione Per una rassegna stampa, l’editoriale del direttore de «L’Osservatore Romano», Giovanni Maria Vian, Dal cuore del vescovo di Roma,  nel giorno della pubblicazione dell’esortazione con la quale papa Francesco ha voluto indicare la strada per vivere la gioia del vangelo nella quotidianità dell’esperienza della fede in Cristo da condividere con ogni uomo e con ogni donna, nella propria comunità e nel mondo. Accanto a questa esortazione, che ha chiaramente una valenza ecumenica, nel mese di novembre, papa Francesco ha dedicato alcuni suoi interventi alla dimensione dell’unità della Chiesa; nella Documentazione ecumenica si può così leggere il messaggio del papa al Patriarca Ecumenico Bartolomeo I in occasione della Festa di Sant’Andrea, come anche le parole pronunciate da  papa Francesco in una serie di incontri, a cominciare con quello con i partecipanti alla plenaria della Congregazione delle Chiese orientali, con il mondo greco-cattolico che può e deve essere ponte e porta per un dialogo sempre più arricchente con la pluralità delle tradizioni dell’Oriente cristiano. Nella Documentazione ecumenica si può leggere anche un commento di mons. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, vice-presidente della Conferenza Episcopale Italiana, all’Evangelii gaudium, con il quale si vuole anche introdurre il convegno Custodire l’umanità, che si è tenuto a Assisi nei giorni 29-30 novembre, affrontando anche, in una sessione, il contributo delle confessioni cristiane e delle religioni alla costruzione della pace nel Medio Oriente. Sempre nella Documentazione Ecumenica si trova anche la presentazione di mons. Mansueto Bianchi e del rav. Elia Alberto Richetti al Sussidio per la XXV Giornata per l’approfondimento della conoscenza del popolo ebraico, che quest’anno è dedicata alla comune lettura della Ottava Parola «Non ruberai»; per favorire la partecipazione di tutti è stato deciso di anticipare la giornata a giovedì 16 gennaio. Di questa, come della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, si possono vedere i programmi di alcune diocesi nella Agenda Ecumenica, dove si trovano anche informazioni sulle tante iniziative che arricchiscono il dialogo ecumenico con una molteplicità di espressioni che mostrano quante strade possano essere percorse per scoprire la gioia dell’unità nella diversità. Tra le novità di questo numero particolare attenzione meritano gli incontri, a vario livello, promossi dalla e nella diocesi di Padova che, grazie soprattutto all’appassionata opera di don Giovanni Brusegan, rinnova il proprio impegno per la costruzione dell’unità nella conoscenza e nella condivisione secondo l’insegnamento di mons. Luigi Sartori.
Nella sezione Memorie storiche si può leggere un testo di mons. Eleuterio Fortino riguardo allo stato del dialogo cattolico-ortodosso; si tratta della cronaca della Sessione plenaria della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse, che si svolse dal 6 al 16 giugno 1987, a Cassano delle Murge (Bari). La scelta di pubblicare questo testo vuole rispondere da una parte alla necessità di ricordare i passi compiuti nel dialogo ecumenico tra la Chiesa Cattolica e le Chiese ortodosse, in un tempo nel quale si prepara il prossimo incontro della Commissione mista a Belgrado, e dall’altra favorire anche il recupero della memoria storica di uomini e di donne, come Eleuterio Fortino, che hanno lavorato e hanno pregato per l’unità della Chiesa, dedicando tutta la loro vita al superamento delle divisioni. In questa prospettiva mi è particolarmente grato annunciare che nelle scorse settimane è stata avviata una ricerca storico-teologica sulla figura di mons. Eleuterio Fortino nella convinzione che la conoscenza della tradizione ecumenica in Italia possa aiutare a vivere, con la gioia della condivisione delle speranze dei padri, il cammino verso l’unità.
Riccardo Burigana
Venezia, 30 novembre 2013

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