UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in Caritate 9/5 (2016)

«Fedeltà alla bussola del Vaticano II» «Fu sempre pastore totalmente dedito al bene dei sacerdoti e dei fedeli tutti, nel segno di una solida fedeltà alla bussola del Concilio Vaticano Secondo»: con queste parole papa Francesco ha definito il cardinale Loris Francesco Capovilla, scomparso il 26 maggio, in un telegramma indirizzato a mons. Francesco Beschi, vescovo di Bergamo; nel telegramma il papa ha voluto ricordare anche quanto il cardinale Capovilla ha fatto per far conoscere Giovanni XXIII « della cui memoria fu zelante custode e valido interprete».
1 Agosto 2016

«Fedeltà alla bussola del Vaticano II»
«Fu sempre pastore totalmente dedito al bene dei sacerdoti e dei fedeli tutti, nel segno di una solida fedeltà alla bussola del Concilio Vaticano Secondo»: con queste parole papa Francesco ha definito il cardinale Loris Francesco Capovilla, scomparso il 26 maggio, in un telegramma indirizzato a mons. Francesco Beschi, vescovo di Bergamo; nel telegramma il papa ha voluto ricordare anche quanto il cardinale Capovilla ha fatto per far conoscere Giovanni XXIII « della cui memoria fu zelante custode e valido interprete». Di papa Giovanni Capovilla era stato segretario prima a Venezia e poi a Roma, convidendo quelle istanze per un «aggiornamento» della Chiesa con il quale, alla luce di tutta la tradizione bimillenaria della Chiesa, rendere sempre più viva e attuale la missione dell’annuncio e della testimonianza dell’evangelo nel mondo; in questo processo di «aggiornamento», che ebbe nell’apertura del concilio Vaticano II il suo momento più visibile, fondamentale era il richiamo alla riscoperta di cosa già univa i cristiani perché da questo si doveva partire per sviluppare e per approfondire il cammino ecumenico, nel quale la Chiesa Cattolica era chiamata a ripensare le modalità della sua partecipazione rispetto a quello che era stato fatto, e non fatto, nella prima metà del XX secolo, quando il movimento ecumenico contemporaneo aveva cominciato a muovere i suoi primi passi. Alla dimensione ecumenica dell’«aggiornamento» Capovilla era stato fedele e appassionato testimone negli anni del suo servizio episcopale a Chieti-Vasto (167-1971), a Loreto (1971-1988) e poi nel suo ritiro di Sotto il Monte-Giovanni XXIII, da dove aveva fatto sentire, spesso, la sua voce per sostenere cosa i cristiani dovevano fare, cogliendo i segni tempi, per trovare sempre nuove forme per trasmettere la fede in Cristo: il 22 febbraio 2014 papa Francesco lo creava cardinale nel suo primo concistoro, volendo così esprimere un grazie per quanto Capovilla aveva fatto per la Chiesa. Oltre al telegramma di papa Francesco, nella Documentazione Ecumenica, si può leggere la commemorazione di mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, in occasione del funerale del cardinale, mentre, nelle Memorie Storiche, è stata ripubblicata una lettera di Capovilla a mons. Pier Giorgio Debernardi, vescovo di Pinerolo, in occasione dell’inaugurazione del Monumento alle vittime della violenza e dell’intolleranza per la riconciliazione delle memorie, del gennaio 2005, a Pinerolo: anche in questa lettera Capovilla ricorda la centralità della memoria del Vaticano II, a partire dalla conoscenza dei suoi documenti, per favorire una riconciliazione delle memorie che costituisce il primo irrinunciabile passo per la costruzione della pace in terra.
Delle iniziative per la promozione del dialogo ecumenico e interreligioso di questi mesi pare opportuno segnalare i corsi residenziali di formazione ecumenica: Cristo nostra dimora (27 giugno – 1 luglio), promosso dal Gruppo di Rinnovamento nello Spirito Santo della Regione Lombardia; Ecumenismo e Ortodossia (11-13 luglio) e La salvezza e peccato nelle tradizioni cristiane (14-16 luglio), entrambi promossi dalla Commissione per l’ecumenismo e e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale della Toscana, a La Verna; la LIII Sessione estiva del SAE, «Quello che abbiamo veduto e udito noi l'annunciamo» (1 Gv. 1,3). Tradizione, riforma e profezia nelle Chiese, che quest’anno si tiene a Assisi (24-30 luglio), mentre su un altro piano, per tanti motivi, si pone il Summer Course del Centro Pro Unione (27 giugno – 15 luglio); per una formazione più prettamente interreligiosa vanno ricordati la Settimana residenziale (27 giugno – 1 luglio), promossa dall’Istituto di Studi Ecumenici di Venezia, all’interno del corso di Master universitario di I Livello in Dialogo interreligioso, la Settimana teologica Dio clemente e misericordioso. La misericordia nelle tre religioni monoteiste (6-9 luglio) dell’Istituto Superiore di Scienze religiose di Reggio Calabria. Del recente passato va ricordato il corso residenziale di aggiornamento sull’islam, organizzato all’Ufficio Regionale per l’Ecumenismo ed il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale Siciliana, che si è tenuto nei giorni 8-9 aprile presso il Seminario di Caltanisetta; del corso si può leggere una cronaca del diacono Paolo Gionfriddo nella Rassegna Stampa.
In appendice a questo numero di «Veritas in caritate» si può trovare il programma della II Giornata di Studio dell’Assocazione Italiana Docenti di Ecumenismo (AIDEcu), Insegnare la Riforma. Letture e metodologie ecumeniche nell’insegnamento della Riforma, che si terrà a Firenze, lunedì 4 lugllio; sempre nella stessa sede, l’Istituto Avventista, la Giornata sarà preceduta, la domenica 3 luglio, dall’Assemblea annuale dell’AIDEcu. Della Giornata di Studio si può leggere una presentazione nella Rassegna Stampa: questa presentazione viene anticipata qui dal momento che verrà pubblicata nel primo numero della rivista semestrale «Colloquia Mediterranea», edita dalla Fondazione Giovanni Paolo II, rivista che dallo scorso giugno ospita regolarmente contributi e informazioni dell’Associazione Italiana Docenti di Ecumenismo per favorire la diffusione di quanto l’Associazione fa per una sempre migliore conoscenza dell’ecumenismo e della sua metodologia nella didattica.
Sull’ormai imminente Sinodo Panortodosso, oltre segnalare gli inconctri locali di preghiera, viene pubblicata nella Rassegna Stampa l’intervista di Mauro Castagnaro all’arcivescovo Sergios, nato a Cipro nel 1967, appartiente all Patriarcato di Alessandria e di tutta l’Africa, in rappresentanza del quale ha partecipato alle ultime Conferenze presinodali; questa intervista fa parte di un dossier sul Sinodo, curato dallo stesso Castagnaro, pubblicato dalla rivista «Missione Oggi», che ha voluto offrire un contributo qualificato e utile per comprendere il significato del Sinodo, a pochi giorni dalla sua apertura, in una prospettiva che aiuta a comprendere come questo Sinodo è destinato a assumere un rilievo non solo per il mondo ortodosso, ma per tutto l’universo cristiano, al di là delle decisioni che verranno prese.
Alla fine della Documentazione Ecumenica viene riprodotta la preghiera di papa Francesco al termine della sua visita ecumenica nell’isola di Lesbo il 15 aprile: di fronte alla drammatica situazione dei migranti che cercano una speranza per l’oggi, si è voluto così ricordare come nella preghiera i cristiani sanno di poter trovare le strade per vivere la misericordia dell’accoglienza, senza abbandonare la ricerca di soluzioni, non contingenti, per costruire una società illuminata dalla ricchezza della condivisione dei doni di ogni uomo e di ogni donna.

Riccardo Burigana

Venezia, 31 maggio 2016

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