UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in Caritate – 9/9 (2016)

Perdere tempo? «Qualcuno può pensare che il Papa perde tanto tempo: fare tanti chilometri di viaggio per visitare una piccola comunità di 700 persone, in un Paese di 2 milioni…
24 Ottobre 2016

Perdere tempo?
«Qualcuno può pensare che il Papa perde tanto tempo: fare tanti chilometri di viaggio per visitare una piccola comunità di 700 persone, in un Paese di 2 milioni… Eppure è una comunità non uniforme, perché fra voi si parla l’azero, l’italiano, l’inglese, lo spagnolo…: tante lingue… E’ una comunità di periferia. Ma il Papa, in questo, imita lo Spirito Santo: anche Lui è sceso dal cielo in una piccola comunità di periferia chiusa nel Cenacolo. E a quella comunità che aveva timore, si sentiva povera e forse perseguitata, o lasciata da parte, dà il coraggio, la forza, la parresia per andare avanti e proclamare il nome di Gesù! E le porte di quella comunità di Gerusalemme, che erano chiuse per la paura o la vergogna, si spalancano ed esce la forza dello Spirito. Il Papa perde il tempo come lo ha perso lo Spirito Santo in quel tempo!»: queste sono le parole pronunciate da papa Francesco, dopo la preghiera dell’Angelus, domenica 2 ottobre, a Baku, a poche ore dalla conclusione del suo viaggio in Georgia e in Azerbaijan, che è stato un passaggio significativo per la promozione del dialogo ecumenico e del dialogo interreligioso per la costruzione della pace. In questo viaggio, che è stato la seconda tappa della visita del papa in Caucaso, dopo il viaggio in Armenia del giugno scorso, papa Francesco ha mostrato quanto importante sia per lui la dimensione quotidiana del dialogo, con la quale si può mostrare al mondo quanto i cristiani possono fare insieme nella missione dell’annuncio e della testimonianza di Cristo, senza dimenticare le questioni aperte che ancora impediscono di vivere la piena comunione, come è stato il caso degli incontri con il patriarca Ilia II, che guida, dal 1977, la Chiesa Ortodossa della Georgia, che, soprattutto in questi ultimi anni, ha manifestato timori e riserve sul cammino ecumenico.
Nel mese di settembre, oltre che in Georgia e in Azerbaijan, papa Francesco ha parlato di dialogo all’incontro internazionale di dialogo tra religioni e culture, Sete di pace, che si è tenuto a Assisi, nei giorni 18-20 settembre; con questo incontro, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, si voleva, tra l’altro, celebrare il 30° anniversario dell’incontro delle religioni per la pace, pensato e voluto da papa Giovanni Paolo II il 27 ottobre 1986. In questa occasione, nella giornata conclusiva dell’incontro, papa Francesco ha pranzato con i leader religiosi e con un gruppo di rifugiati, che ha voluto salutare uno per uno, ha tenuto una meditazione nell’incontro ecumenico di preghiera, ha preso la parola nella cerimonia finale, quando i leader religiosi hanno sottoscritto una appello per la pace e si sono scambiati un gesto di pace per riaffermare l’impegno delle religioni nel condannare la violenza e nel costruire la pace. Sempre nel mese di settembre è stata pubblicata Lettera apostolica in forma di motu proprio con la quale vengono mutate alcune norme del codice di diritto canonico di papa Francesco con la quale si interviene per armonizzare alcuni norme del Codice di Diritto Canonico e del Codice dei canoni delle Chiese Orientali in una prospettiva ecumenica.
Questo numero è stato chiuso l’8 ottobre, all’indomani dell’incontro tra papa Francesco e l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby; con questo incontro si è voluto ricordare in modo solenne il 50° anniversario dell’apertura del Centro Anglicano di Roma, che è stato uno dei frutti della stagione ecumenica che si è aperta con la celebrazione del Vaticano II tra la Chiesa Cattolica e la Comunione Anglicana, alla luce del sole, dopo che non erano mancati incontri e colloqui, a livello informale, nel corso del XX secolo, quando molti anglicani si erano impegnati per la promozione del movimento ecumenico, come lo stesso papa Francesco ha ricordato nella preghiera comune, che si è tenuta a San Gregorio al Celio, dove il papa e l’arccivescovo di Canterbury hanno sottoscritto una Dichiarazione comune. La preghiera a San Gregorio al Celio si è conclusa con la cerimonia della benedizione della missione congiunta di cattolici e anglicani nel mondo: a un vescovo cattolico e a un vescovo anglicano è stato affidato il compito della missione in un paese, una missione da pensare e da fare insieme, per testimoniare l’unità di Cristo; a due a due, secondo il modello evangelico, cattolici e anglicani sono stati inviati in missione rilanciando così l’idea che l’ecumenismo si fa nella quotidianità dell’annnuncio e della testimonianza, come il papa e l’arcivescovo di Canterbury hanno ricordato, mentre prosegue il lavoro la Commissione Internazionale Cattolico-Anglicana che sta vivendo la terza fase di un dialogo che ha dato molti frutti nel passato.
Nel mese di settembre numerosi sono stati gli incontri e le iniziative per il dialogo ecumenico: in Italia si è tenuto il XXIV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa Martirio e comunione a Bose dal 7 al 10 settembre, mentre il 19 settembre a Perugia c’è stato un momento di preghiera con la partecipazione del cardinale Gualtiero Bassetti e il Patriarca Bartolomeo I. Nella sezione Documentazione Ecumenica si possono leggere le parole di Enzo Bianchi, priore di Bose, all’apertura del convegno Martirio e comunione e i discorsi del patriarca Bartolomeo e del cardinale Bassetti a Perugia, oltre che gli interventi di papa Francsco dei quali abbiamo appena parlato. Sempre nella Documentazione Ecumenica si trova il documento Sinodalità e primato nel primo millennio. Verso una comune comprensione nel servizio all’unità della Chiesa che è stato pubblicato alla conclusione della riunione della Commissione Mista Internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse, che si è tenuta a Chieti dal 15 al 22 settembre; si tratta di un documento, già chiamato il Documento di Chieti, che «potrà rappresentare una tappa rilevante nel dialogo ecumenico fra le due Chiese», come ha scritto mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto.
Tra le tante iniziative ecumeniche che si possono leggere nella Agenda vanno ricordate le iniziative per la commemorazione della Riforma, come il Convegno promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana (Trento, 16-18 novembre) nell’approssimarsi dell’inizio, il 31 ottobre, dell’anno dediato alla memoria del 500° anniversario del suo inizio,.
Il 24 settembre è scomparso il pastore Klaus Langeneck: a lui va un pensiero ecumenico nel ricordo delle tante e tante discussioni e proposte che egli provocava con il suo amore per la Chiesa una sempre in cammino nella luce di Cristo.
Riccardo Burigana
Venezia, 8 ottobre 2016

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