UFFICIO NAZIONALE PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Veritas in Caritate n. 10/4 (2017)

«Desidero rinnovare la mia profonda riconoscenza per l’ospitalità che mi ha offerto, così come per il nostro toccante incontro e per la preghiera comune, condivisa come fratelli in Cristo
5 Giugno 2017

La mia profonda riconoscenza
«Desidero rinnovare la mia profonda riconoscenza per l’ospitalità che mi ha offerto, così come per il nostro toccante incontro e per la preghiera comune, condivisa come fratelli in Cristo. Sono particolarmente grato per il fatto che abbiamo rafforzato la nostra unità battesimale nel Corpo di Cristo, dichiarando insieme “che con un’anima sola e un cuore solo cercheremo, in tutta sincerità, di non ripetere il Battesimo amministrato in una delle nostre Chiese ad alcuno che desideri ascriversi all’altra”. I vincoli di fraternità tra di noi “ci stimolano a intensificare i nostri sforzi comuni, perseverando nella ricerca di un’unità visibile nella diversità, sotto la guida dello Spirito Santo”.»: questo uno dei passaggi più significativi del messaggio che papa Francesco ha inviato a Tawadros II, Papa di Alessandria e Patriarca della Sede di San Marco, in occasione della Giornata dell’amicizia cattolico-copto; questa giornata si celebra il 10 maggio, in ricordo del primo incontro tra papa Francesco e Tawadros II, che si svolse proprio il 10 maggio 2013, inaugurando così una nuova stagione dei rapporti tra cattolici e copti. Questa giornata ha assunto un valore del tutto particolare quest’anno, dal momento che è stata celebrata pochi giorni dopo il viaggio apostolico di papa Francesco in Egitto. Il papa è stato in Egitto nei giorni 28-29 aprile: sono stati due giorni ricchi di incontri, di parole, di gesti che hanno rafforzato l’idea di quanto centrale e prioritario sia l’impegno della Chiesa Cattolica nella costruzione di una cultura dell’accoglienza, fondata sull’ascolto e sul dialogo. Infatti, in Egitto, papa Francesco non ha incontrato solo Twandros II, con il quale ha sottoscritto una Dichiarazione congiunta, sulla quale torneremo, ma ha preso parte, tra l’altro, alla Conferenza internazionale per la pace, voluta da Al-Azhar, per riaffermare, ancora una volta, l’impegno per la pace da parte dell’istituzione islamica che, da anni, in tante occasioni, ha sostenuto come, in nessun modo, si possa giustificare con il Corano qualunque atto di violenza. Alla Conferenza, alla quale hanno preso parte anche leader religiosi e cristiani, come il patriarca ecumenico di Costantinopoli e il segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese, il pastore luterano Olav Tveit, il papa ha ricordato la collaborazione tra la Santa Sede e il mondo musulmano, in particolare con le istituzioni e le comunità islamiche in Egitto; questa collaborazione ha dato e sta dando tanti frutti che consentono di superare diffidenze, ignoranza e pregiudizi. Per il papa «educare all’apertura rispettosa e al dialogo sincero con l’altro, riconoscendone i diritti e le libertà fondamentali, specialmente quella religiosa, costituisce la via migliore per edificare insieme il futuro, per essere costruttori di civiltà. Perché l’unica alternativa alla civiltà dell’incontro è la inciviltà dello scontro, non ce n'è un'altra.» L’appello a un impegno quotidiano di tutti, in particolare delle religioni, per la cosrtuzione della cultura dell’accoglienza è riecheggiato anche in altri momenti della visita del papa in Egitto.
Papa Francesco e Twandros II hanno voluto firmare una Dichiarazione congiunta, dove sono stati affrontati una serie di temi della testimonianza ecumenica e del dialogo tra cattolici e copti, dopo aver evocato i primi passi del dialogo tra Roma e Alessandria, fin dal tempo di Paolo VI e Shenouda III, con «quell’abbraccio di pace e di fraternità dopo molti secoli in cui i nostri reciproci legami di affetto non avevano avuto la possibilità di esprimersi a motivo della distanza che era sorta tra noi»; tra i temi affrontati il reciproco riconoscimento della validità del battestimo costituisce un passaggio particolarmente significativo nei rapporti tra cattolici e copti, lanciando anche un messaggio al cammino ecumenico, che tanto si interroga, ancora, dopo tanti dialoghi e documenti, sul rapporto tra battesimo e unità della Chiesa.
Il testo della Dichiarazione si può trovare nella Documentazione Ecumenica dove, oltre ai principali interventi di papa Francesco durante la sua visita in Egitto, si possono leggere il messaggio del papa per la giornata dell’amicizia tra cattolici e copti, l’omelia di papa Francesco la liturgia della Parola con la comunità di Sant’Egidio, in memoria dei “nuovi martiri” del XX e del XXI secolo nella Basilica di San Bartolomeo sull’Isola Tiberina (22 aprile), e il videomessaggio del papa ai partecipanti alla presentazione dell'Opera omnia di don Milani alla Fiera dell'editoria italiana; a questi testi sono stati aggiunti un appello per i fratelli cristiani in Egitto del padre francescano minore Ibrahim Faltas (18 aprile) e il Messaggio del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso per la festività buddista di Vesakh/Hanamatsuri (22 aprile).
Nella ricca Agenda ecumenica, dove numerose sono le indicazioni di incontri per il 500° anniversario dell’inizio della Riforma, pare importante segnalare la Giornata di Studio, Vivere la Riforma. Esperienze e proposte dalle Chiese nell’anno della Riforma (Roma, 22 maggio), promossa dall’Assocazione Italiana Docenti di Ecumenismo; non è stato segnalato nell’Agenda ecumenica, in attesa della pubblicazione del programma definitivo. i convegno annuale per i delegati diocesani si terrà a Assisi nei giorni 20-22 novembre per affrontare la dimensione della riforma della Chiesa così come è stato letta e come viene letta dalle diverse tradizioni cristiane presenti in Italia.
Per una rassegna stampa sull’ecumenismo si apre con un ricordo di Ennio Dal Farra, l’appassionato e tenace innamorato della causa dell’unità che ci ha lasciato, improvvisamente, qualche settimana fa; questo ricordo è stato scritto da don Giuseppe Bratti, delegato per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi di Belluno-Feltre, dove Ennio Dal Farra ha vissuto e testimoniato la Chiesa Una. Nel redigere questo intervento, che è stato deciso di pubblicare anche nel prossimo numero della rivista «Colloquia Mediteranea», edita dalla Fondazione Giovanni Paolo II, è emersa l’idea di provare a ricordare qualcosa del molto che Ennio Dal Farra ha fatto nella sua breve ma intensa vita; per questo don Giuseppe Bratti, Riccardo Burigana e Andrea Bonesso hanno pensato di raccogliere gli interventi di Dal Farra pubblicati sul settimanale «Amico del Popolo». Con questa raccolta, che verrà depositata presso l’archivio del Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia, al quale Ennio Dal Farra era profondamente legato anche se era mancata l’occasione per una sua visita, si vuole solo iniziare un percorso di recupero e di condivisione dei doni che Ennio ha affidato a tanti, fratelli e sorelle in Cristo, nel corso della sua vita, con forme molto diverse, sempre nella gioia dell’incontro.
Riccardo Burigana

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