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MESSAGGIO IN OCCASIONE DEI 150 ANNI DELLE LIBERTA’ CIVILI AI VALDESI


Ufficio Nazionale per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso - Ecumenismo e dialogo


Signor Presidente della Tavola,
care sorelle e cari fratelli valdesi,


sia consentito anche a noi, Segretariato C.E.I. per l’ecumenismo, esser presenti con discrezione alla vostra festa nel 150° anniversario della conquistata libertà civile tramite le "Patenti di Grazia" di Carlo Alberto re di Sardegna, richieste anche, per felice sensibilità, da un discreto numero di ecclesiastici cattolici. Nacque allora anche in Italia quel cammino verso la libertà religiosa che ha poi trovato nella Chiesa Cattolica codificazione, non senza sofferenza, nella Dignitatis Humanae Personae del Concilio Vaticano II. Per quella solenne dichiarazione anche di recente, a Cuba, papa Giovanni Paolo II ha potuto ribadire in faccia al mondo che "uno stato moderno non può fare dell’ateismo o della religione uno dei propri ordinamenti politici; che anzi deve "permettere ad ogni persona e ad ogni confessione religiosa di vivere liberamente la propria fede, esprimerla negli ambienti della vita pubblica e poter contare su mezzi e spazi sufficienti per offrire alla vita della nazione le proprie ricchezze spirituali, morali e civili".


"La verità vi farà liberi" ha detto Gesù, che è la Verità fatta storia e che, per a forza dello Spirito, fa lievitare progressivi aneliti di verità, di libertà, di giustizia, di amore nella coscienza della sua Chiesa.


Godiamo con voi per questa felice ricorrenza, ed auspichiamo ancora di più il superamento d’un sofferto passato che ci ha costruito, ma non ci ha imprigionato.


La pace del Signore Gesù sia con tutti voi.



Roma, 9 febbraio 1998




+ Giuseppe Chiaretti
a nome del Segretariato C.E.I.
per l’ecumenismo e il dialogo